Egitto, in fiamme le case dei cristiani

Il governatorato di Minya, in Egitto, «torna tristemente alla ribalta delle cronache per un nuovo episodio di intolleranza religiosa da parte di cittadini musulmani nei confronti di cristiani copti». È l’edizione odierna di Avvenire a riprendere in questi termini la notizia dell’incendio doloso di alcune abitazioni di famiglie cristiane in un centro della regione.

I FATTI. «Venerdì della scorsa settimana – informa il quotidiano della Conferenza episcopale – una folla di circa 300 musulmani ha attaccato, incendiandole, sette abitazioni di cristiani nei pressi della località di Abu Qurqas e ha oltraggiato un’anziana donna cristiana denudandola in pubblico». La fonte a cui fa riferimento Avvenire è il quotidiano indipendente egiziano al-Masry al-Youm, che ha «dato rilevanza» alla denuncia della Chiesa copta locale.

IL MOVENTE. Nella nota diffusa dalla Chiesa si spiega che le abitazioni sono state «attaccate, bruciate, saccheggiate e distrutte». L’attacco è avvenuto verso le 20 e la polizia, continua Avvenire, è «giunta sul posto due ore dopo» e «ha arrestato sei persone». Sempre secondo il quotidiano dei vescovi, «a scatenare la violenza di massa, come in altre occasioni, sarebbero state “voci su una relazione amorosa tra un copto e una musulmana”».

I PRECEDENTI. La zona di Minya è già stata teatro di episodi di intolleranza religiosa nei confronti dei copti in passato. Avvenire ricorda le persecuzioni subìte dai cristiani della regione nei mesi in cui l’Egitto era governato dai Fratelli Musulmani con il presidente Morsi. Poi ci sono state nei loro confronti le accuse di complicità con il colpo di Stato di Al Sisi nel 2013, accuse seguite da ritorsioni violente a opera degli estremisti rimasti senza potere. Dai paraggi di Minya, inoltre, provenivano quasi tutti i 20 cristiani copti assassinati (con un musulmano) dallo Stato islamico in Libia nel febbraio 2015. In memoria del loro martirio proprio vicino a Minya è in costruzione una chiesa voluta anche dal governo del Cairo.

Foto Ansa

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