Egitto. Attacco dell’Isis sulla strada che porta al monastero di Santa Caterina

Un poliziotto è stato ucciso e almeno altri tre sono rimasti feriti nella sparatoria. I monaci hanno sentito i colpi, ma non hanno corso alcun pericolo

Articolo tratto dall’Osservatore romano – Il cosiddetto stato islamico (Is) ha rivendicato l’attacco compiuto nella notte contro un check-point sulla strada che conduce al monastero di Santa Caterina, nel Sinai. Un poliziotto è stato ucciso e almeno altri tre sono rimasti feriti nella sparatoria avvenuta nella regione egiziana. L’Is ha rivendicato l’attentato attraverso un comunicato diffuso dall’agenzia Amaq, legata ai jihadisti.

Il monastero dedicato a Santa Caterina d’Alessandria è uno dei più antichi monasteri cristiani. Nel 2002 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco per la sua struttura che risale alla prima epoca bizantina, la preziosa collezione di icone e per l’imponente raccolta di manoscritti che costituiscono una delle più vaste e meglio conservate raccolte di codici greci. La fondazione del monastero si fa risalire a Elena, madre dell’imperatore Costantino, che nel 328 fece costruire una cappella votiva nel luogo dove la tradizione colloca l’episodio del roveto ardente narrato all’inizio del terzo capitolo del libro dell’Esodo.

In un breve comunicato, la polizia ha spiegato che un gruppo di uomini armati ha sparato dall’alto di una montagna contro il posto di blocco delle forze di sicurezza. Secondo una fonte della polizia egiziana, l’assalto è stato compiuto da due uomini armati su una motocicletta. Gli attentati contro le postazioni di polizia e dell’esercito egiziano sono molto frequenti nella provincia settentrionale del Sinai, e si sono moltiplicati dopo la destituzione del presidente Mohammed Mursi, legato ai Fratelli musulmani, nel luglio 2013. Nella zona operano vari gruppi jihadisti.

Secondo due quotidiani egiziani, «Al Masry Al Youm» e «Al Youm Saba», che hanno contattato il portavoce del monastero, padre Gregorios, l’attacco non sarebbe stato contro il monastero, dove qualche monaco sembra abbia sentito gli spari, ma nessuno dei monaci è rimasto minimamente coinvolto nella sparatoria. Dopo uno scambio di colpi d’arma da fuoco, i miliziani sono scappati.

In tutto l’Egitto è stato dichiarato lo stato di emergenza, dopo gli ignobili attentati della domenica delle Palme alle chiese copte a Tanta e ad Alessandria che hanno causato 46 morti e decine di feriti. Nella provincia settentrionale del Sinai lo stato di emergenza è in vigore dal 2014.

Foto Ansa

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