Tutta la sua vita è stata dedicata a seguire e approfondire l’ideale incontrato in gioventù e Adriana si è consumata senza requie perché questo potesse essere raccontato e “cantato” in ogni dove e in ogni occasione.
Tanti ciellini hanno imparato da lei cosa intendesse don Giussani quando descriveva la musica come la più alta forma di espressività umana. Tanti giovani, sotto la sua guida delicata e imperiosa, hanno imparato non solo una “tecnica”, ma il senso potente di un canto ben fatto, comunitario e di lode.
Il suo matrimonio con il caro Peppino e la sua fedeltà al Movimento sono la testimonianza di una vita piena, feconda e utile a tutti. Non è mai vana un’esistenza dedicata al Grande Ideale.
Siamo vicini al marito, ai figli Giovanni e Giuditta, ai nipoti e a tutti quanti piangono la sua scomparsa.