Dopo la guerra in Ucraina la Germania non sarà più la stessa

Berlino destinerà il 2 per cento del budget annuale alle spese militari. Anche il tema dell'energia sarà gestito in relazione alla sicurezza e non più soltanto in base alla lotta al cambiamento climatico

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato forse l’annuncio di Vladimir Putin della messa in stato d’allerta della «forza di dissuasione russa», ovvero gli assetti militari in cui sono inserite anche le testate nucleari. Sta di fatto che quello annunciato dal cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz è il più radicale stravolgimento della strategia di Difesa da parte della Germania dal 1945.

La Germania invia armi all’Ucraina

Non solo Berlino invierà all’esercito di Kiev 1.000 missili armi anticarro e 500 missili terra-aria del tipo Stinger (che differenza rispetto agli elmetti offerti con riluttanza prima dell’invasione). Ma incrementerà le spese per la Difesa portandole al 2 per cento del Pil annuale, come richiesto dalla Nato e come da decenni i presidenti americani ricordano agli alleati europei di fare, inascoltati fino a oggi. Di più, quest’anno la Germania spenderà in armamenti 100 miliardi in più, per rinnovare il parco di F-35 e droni israeliani.

Ma l’elemento forse più importante della nuova strategia tedesca è il riconoscimento che il tema dell’energia è strettamente legato a quello della sicurezza e che così sarà trattato in futuro. Il mix energetico del paese non sarà più calibrato, dunque, soltanto in base alle esigenze del rallentamento dei cambiamenti climatici, ma anche in base a quello della sicurezza. Ecco perché, insieme allo sviluppo delle energie rinnovabili, Berlino investirà nel carbone e nelle riserve di gas, accelerando la costruzione di due nuovi rigassificatori per permettere di importare gas anche da paesi diversi dalla Russia.

Putin cambierà l’Europa?

Inoltre, sottolinea il Wall Street Journal, la Germania rivedrà il proprio ruolo diplomatico all’interno della Nato. «I tedeschi si sono spesso considerati come un ponte tra Stati Uniti e Mosca», ora invece le cose potrebbero cambiare. La rivoluzione strategica della Germania metterà a dura prova la coalizione semaforo al potere, che non si aspettava certo di dover destinare un’ampia porzione di budget alle spese militari e di dover abbassare le stime sui risultati ambientali da raggiungere.

Come i tedeschi digeriranno questa svolta è ancora da vedere. L’Italia intanto dovrebbe prendere nota. Il tema della sicurezza, non solo energetica, non potrà essere eluso dai partiti in vista delle prossime elezioni. Dal modo in cui il tema verrà trattato dai leader politici si capirà se davvero la guerra di Putin ha cambiato la mentalità europea.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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