Dolce e Gabbana: Te Deum laudamus per la Bellezza dell’Italia

Senza l’enorme patrimonio di cultura, creatività e lavoro affidato da Dio a questo paese, neanche Dolce e Gabbana sarebbero Dolce & Gabbana. Il «Grazie» dei due stilisti «nonostante le difficoltà dell’anno trascorso»

Come da tradizione, anche nel 2013 l’ultimo numero del settimanale Tempi è interamente dedicato ai “Te Deum”, i ringraziamenti per l’anno appena trascorso firmati da diverse personalità del panorama sociale, culturale e civile italiano e non solo. Nella rivista che resterà in edicola per due settimane a partire dal 27 dicembre, troverete, tra gli altri, i contributi di Carlo Caffarra, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, Ben Weasel, don Gino Rigoldi, Costanza Miriano, Luigi Amicone, Marina Corradi, Aldo Trento, Pippo Corigliano, Monica Mondo, Francesco Belletti, Antonio Saladino, Samaan Daoud da Damasco, Claire Ly, Susanna Campus, Fred Perri, Berlicche.

Pubblichiamo qui il Te Deum di Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Per quanto poco siamo abituati a scrivere, dedicando la totalità del nostro tempo al mestiere di stilisti, potremmo sintetizzare il nostro ringraziamento sul finire di questo anno con le parole che abbiamo scelto per il titolo: “Grazie per la Bellezza dell’Italia”. Una Bellezza data dalla natura stessa di questo Paese e dall’enorme patrimonio artistico e culturale che esso custodisce. Una Bellezza che si è tradotta nell’attitudine per il bel vivere, nel saper fare, nello stile di vita e nel buon gusto certamente non solo estetico, di noi italiani.

Una Bellezza che ognuno di noi ha ricevuto in dote per il semplice fatto di essere nato in Italia. Di questa dote noi, come uomini e come stilisti, siamo immensamente grati.

Il nostro mestiere, che è la nostra vita, consiste nel creare cose belle che facciano sognare le persone tanto quanto noi sogniamo quando le creiamo.

I nostri sogni e la nostra creatività attingono continuamente alla ricchezza dell’Italia: mare, sole, amore, arte, manualità e artigianalità. Un patrimonio e una forza che noi italiani abbiamo a disposizione e nessun altro al mondo ha con la stessa intensità, la stessa storia e la stessa credibilità.

Con le nostre collezioni raccontiamo al mondo intero questa Italia, fatta di persone che portano avanti la tradizione artigianale con passione e dignità, e così facendo noi stessi continuiamo ad imparare cose nuove sul nostro Paese, anche attraverso gli occhi degli stranieri che ce lo fanno riscoprire continuamente, perché a volte noi che lo viviamo e che ci siamo nati non lo capiamo abbastanza.

Il nostro modo di mostrare gratitudine per essere nati in questo Paese non è solo quello di celebrarlo nelle collezioni, o meglio quello è solo il risultato finale e più visibile agli occhi di tutti, il nostro modo di dire “viva l’Italia” è il profondo rispetto che abbiamo per questo Paese: come persone, come marchio (che porta il nostro nome) e come azienda (di cui siamo i responsabili), nonostante tutte le difficoltà che ciò comporti ogni giorno e abbia comportato in particolare nell’anno appena trascorso.

Ma sognare, fantasticare, immaginare la storia che vogliamo raccontare prima ancora di disegnare un capo è ciò che ci fa vivere felici.

Senza il talento della creatività e la capacità di sognare che Dio ci ha dato nulla sarebbe stato possibile. Le cose più belle le abbiamo realizzate quando abbiamo seguito il nostro istinto creativo e non quando le abbiamo studiate a tavolino. Ci auguriamo di continuare a fare tesoro di questo talento e di essere capaci di tramandare ai giovani la bellezza di mettere l’anima in qualsiasi cosa si faccia nella vita, purché si insegua un sogno, rispettando sempre quanto ci è stato donato.

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