Se De Magistris tassa i poveri per fare “il ribelle” con i ricchi vip

Asse anti-sistema tra il sindaco di Napoli e Varoufakis. Ma il Comune medita di devastare il welfare e far pagare il reddito di cittadinanza ai meno abbienti

Marco Demarco, ex direttore del Corriere del Mezzogiorno, non è nuovo alle critiche nei confronti del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ma il commento che ha scritto per l’edizione odierna del Corriere della Sera restituisce in modo particolarmente efficace l’ipocrisia del “ribellismo” sempre esibito da “Giggino” quando si tratta di propagandare la propria immagine, e che però nella pratica politica finisce per essere spesso smentito.

GIGGINO INTERNATIONAL. «Appena rieletto – ricorda Demarco – Luigi De Magistris si era impegnato a rimanere al suo posto “h24”, a tempo pieno». Peccato che fin qui l’attività che sembra averlo assorbito di più non appare esattamente una «priorità istituzionale» per un sindaco, visto che si è dato più che altro ai «rapporti internazionali». Infatti, continua il giornalista, «dopo l’alleanza con Ada Colau, sindaca di Barcellona, simbolo della rivolta locale contro le oligarchie europee», De Magistris si è speso per far compiere all’umanità «un altro passo verso la rivoluzione planetaria».

LOACH, CHOMSKY E VAROUFAKIS. L’importante atto politico del sindaco di Napoli è stato garantire la propria adesione a “diem25”, che Demarco descrive come «il movimento “paneuropeo e senza confini”, fondato per combattere conto la misantropia, la xenofobia e i nazionalismi». Della comitiva fanno parte anche «il regista Ken Loach, il musicista Brian Eno, il linguista Noam Chomsky e l’economista James K. Galbraith», ma il leader indiscusso è il mitico ex ministro dell’Economia greco Yanis Varoufakis, che ieri ha fatto pervenire nel capoluogo campano le proprie felicitazioni per la scelta del primo cittadino: «Le città ribelli, le regioni ribelli, i paesi ribelli sono l’ultima opportunità per l’Europa».

LA CAMPAGNA DI NAPOLI. Poi, osserva Demarco, Varoufakis ha «curiosamente aggiunto» un altro pensiero per ricambiare l’affetto di De Magistris: «Ora siamo noi che vogliamo aderire alla tua campagna a Napoli e ovunque». Domanda il giornalista: «Quale campagna? Forse quella contro il welfare comunale, visto che nel bilancio di previsione appena approvato tra mille polemiche, anche all’interno della stessa maggioranza, ci sono 45 milioni in meno per l’infanzia, 18 in meno per i disabili, 47 in meno per i soggetti a rischio, e 11, sempre in meno, per i servizi? O forse quella per il reddito di cittadinanza, misura promessa come urgente da De Magistris in campagna elettorale e poi rinviata all’anno prossimo? Particolare interessante: in mancanza di coperture finanziarie, se mai sarà introdotto, il provvedimento sarà finanziato tassando i redditi tra i 10 mila e i 15 mila euro. Sarà, insomma, un reddito di cittadinanza finanziato dalla cittadinanza con meno reddito».

Foto Ansa

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