Ddl omofobia, tornare persone

L’Italia non ha bisogno del Ddl Zan, il mondo non ha bisogno di una revisione della Storia dettata dalla furia ideologica.

Si allarga il fronte del “no” al Ddl Zan contro l’omo-transfobia. In campo scende anche la Chiesa: la Conferenza Episcopale Italiana, attraverso una nota, ha espresso preoccupazione per le possibili «derive liberticide» che potrebbero verificarsi se questo disegno diventasse legge. A questo allarme ha subito risposto la senatrice Pd Monica Cirinnà con un tweet, nel quale si legge: «Il discorso è semplicissimo: discriminazione e violenza non sono opinioni protette dall’articolo 21 della Costituzione. Di una legge che tuteli la comunità #LGBT+ e tutte le persone dai crimini d’odio c’è molto bisogno. Si approvi in fretta la legge contro #omofobia, con coraggio». Ma chi traccia il confine, un tempo ovvio, oggi nebuloso, tra opinione e discriminazione? E, soprattutto, chi controlla i controllori? 

Il revisionismo ideologico 

L’attenzione non può che essere richiamata su alcune immagini, rilanciate da ABC News, che mostrano la statua di Cristoforo Colombo che viene abbattuta a terra in mezzo a manifestanti esultanti. Oppure sulla decisione della HBO di rimuovere dalla programmazione “Via col vento” perché giudicato razzista. Oppure ancora sul linciaggio social che ha subito Costanza Miriano per aver osato criticare Disney+, evidenziando il pericolo di un indottrinamento ideologico. Omofobo, transfobico, razzista, retrogrado… Se il rispetto viene distribuito tramite etichette, l’unico vincitore è il potente di turno, cioè chi le etichette le stampa e le distribuisce. 

La libertà al tempo della dittatura 

Non si sfugge, la storia è ciclica, e qualsiasi dittatura (o aspirante tale) è nata riconoscendo ad alcuni individui privilegi speciali e negando ad altri le libertà minime. Ad esempio quella di pensiero e di parola, seguita poi dalla libertà religiosa e dalla libertà di educazione. Oggi J.K. Rowling discrimina le persone transessuali perché afferma che è sbagliato usare l’espressione “persone con il ciclo” al posto di “donne”, per questo deve essere insultata, minacciata e boicottata. Sulla statua di Winston Churchill deve essere apposta una targa con la scritta “razzista”, per mettere in guardi le giovani generazioni. La statua di Indro Montanelli a Milano deve essere abbattuta, per non parlare di ciò che attende le strade dedicate alla pericolosissima sovversiva Oriana Fallaci. Non sono pagine tratte da “Fahrenheit 451”, da “La fattoria degli animali” o da “1984”, sono pagine tratte dai quotidiani di questa settimana. 

Per un mondo più umano 

È questo il mondo più tollerante che vogliamo? Costanza Miriano ha scritto: «La Chiesa oggi è l’unica che aiuta davvero le persone con attrazione verso lo stesso sesso». Perché la Chiesa non accoglie persone omosessuali, ma persone. Punto. Perché la Chiesa non vede nelle persone omosessuali possibili follower, possibili clienti o possibili elettori. Vede semplicemente persone da accompagnare, come tutti, verso il Cielo. Con fatica, con sacrifici, con grandi gioie e grandi rinunce, ma chi l’ha detto che la strada per la felicità è tutta in discesa? Non c’è tolleranza, non c’è rispetto, non c’è accoglienza senza verità e senza libertà. Scriveva Giovanni Paolo II: «La libertà rinnega sé stessa, si autodistrugge e si dispone all’eliminazione dell’altro quando non riconosce e non rispetta più il suo costitutivo legame con la verità. Ogni volta che la libertà, volendo emanciparsi da qualsiasi tradizione e autorità, si chiude persino alle evidenze primarie di una verità oggettiva e comune, fondamento della vita personale e sociale, la persona finisce con l’assumere come unico e indiscutibile riferimento per le proprie scelte non più la verità sul bene e sul male, ma solo la sua soggettiva e mutevole opinione o, addirittura, il suo egoistico interesse e il suo capriccio». 

La dignità umana illuminata dal cristianesimo 

E non può esserci pace, per chi vive con dolore la propria situazione, mettendo un bavaglio al mondo. Si potrà zittire anche l’ultimo uomo sulla faccia della Terra, ma se qualcosa non va resterà sempre la voce della coscienza. Impossibile da tacitare. Oggi tutto può ferire, nulla si può dire. Nulla fuorché insulti nei confronti della fede, ad esempio, o di tante persone con disabilità, persone che non fanno lobby, che non hanno accordi con le multinazionali per spot pubblicitari, che non hanno sponsor nel mondo dello spettacolo e dell’informazione. L’Italia non ha bisogno del Ddl Zan, il mondo non ha bisogno di una revisione della Storia dettata dalla furia ideologica. E sul rispetto della dignità della vita umana il cristianesimo ha solo da insegnare a questo mondo che parla di vite non degne di essere vissute perché non abbastanza produttive. È ora di tornare liberi. Liberi dalle etichette e dai lacci del politicamente corretto. Finalmente, di nuovo, persone.

Foto Ansa

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