Danno e beffa: De Benedetti potrebbe comprare La7 con i soldi di Berlusconi

Michele Santoro potrebbe passare a La7 con Fabio Fazio dopo il divorzio con la Rai. Secondo il Fatto quotidiano e ItaliaOggi, Carlo De Benedetti è in procinto di comprare il quarto polo televisivo con i 500 milioni di euro che stanno per arrivargli per via giudiziaria dalla Fininvest di Berlusconi e destabilizzare così gli equilibri del piccolo schermo

Lo hanno scritto tutti i giornali: Annozero è stato cancellato dai palinsesti Rai. Il divorzio è ufficiale, e soprattutto consensuale: la transazione, a quanto si dice, ha portato nelle tasche del conduttore una buonuscita di 2 milioni e 200 mila o 300 mila euro. Il Corriere ha specificato che se tutta la «sinistra televisiva» era all’oscuro ed ha reagito con evidente irritazione («Se qualcuno ci avesse chiesto un parere al riguardo, ma nessuno, neppure Santoro, ce l’ha chiesto, avremmo espresso la nostra contrarietà e fatto ogni tentativo per trattenerlo») la trattativa è stata risolta in fretta anche grazie all’ottimo rapporto personale che lega da anni Michele Santoro e Lorenza Lei, neo direttore generale della Rai.

Nessuno spargimento di sangue, quindi, e nessuna soddisfazione personale per Masi o Berlusconi: nella puntata di giovedì in cui Michele Santoro saluterà i suoi telespettatori non dovrebbe quindi esserci ombra di vittimismo. Stamattina il conduttore aveva convocato la stampa per spiegare le ragioni della sua scelta, ma viale Mazzini ha annullato l’appuntamento. Nel frattempo, le “voci insistenti” si sprecano, anche perché tra qualche giorno si conoscerà l’esito del lodo Mondadori. Due eventi apparentemente estranei l’uno all’altro, ma in realtà strettamente connessi.

Pare infatti che il presidente del gruppo Espresso-Repubblica, nonché “nemico” storico del premier, Carlo De Benedetti, abbia intenzione di diventare entro l’anno azionista di maggioranza di La7, acquistandone il 40% per un valore di circa 300 milioni. Scherzi del destino: l’ammontare del risarcimento Mondadori, che dovrebbe arrivare per via giudiziaria dalla Fininvest, è di circa 500 milioni di euro. Semplificando, De Benedetti potrebbe mettere a punto un’operazione La7-Repubblica proprio con i soldi del Cavaliere. Come si dice in questi casi: il danno e la beffa. Una mossa strategicamente perfetta anche considerando i poteri forti che attorno a Telecom ruotano: Mediobanca e Generali.

Secondo Il Fatto quotidiano le trattative per portare alla tv di Telecom il meglio della “squadra Rai” sarebbero in fase avanzata. A gennaio 2012 è il turno di Santoro e poi dovrebbe essere quello di Fazio, Floris e Gabanelli: un vero e proprio quarto polo televisivo (il terzo è Sky) che destabilizzerebbe non poco gli attuali equilibri del piccolo schermo. Giovanni Stella, amministratore delegato di La7, ha ammesso al quotidiano di Padellaro che «uno o due verranno a La7».

Retroscena bipartisan: anche Il Giornale scrive che Michele Santoro e Fabio Fazio sarebbero in trattativa con La7 da settimane. Ieri ItaliaOggi ha messo nero su bianco gli aspetti editoriali (“si potrebbe assistere alla fusione delle linee editoriali del Fatto quotidiano e di Repubblica”) ma soprattutto politici dell’operazione: “Non si tratta, infatti, (solo) di portare la sinistra a palazzo Chigi, ma di una presa generale del potere. (…) Il quarto polo tv è il punto di contatto tra i soci pesanti, tradizionalmente legati a Rcs. Diverrà il gruppo Espresso-La Repubblica il terminale del nuovo salotto buono del potere in Italia?”.

Franco Bechis ha osservato (sul suo blog) a proposito del presunto interessamento all’acquisto di La7 da parte di Carlo De Benedetti: «A parte che il figlio Rodolfo ha confessato agli amici di essere del tutto contrario, c’è un piccolo ostacolo: secondo le norme antitrust della legge Gasparri nessuno può avere giornali e più di una rete tv. De Benedetti oltre ai giornali ha già una rete tv nazionale: Rete A, anche se pochi la vedono. Non può comprare La7 se prima non vende…». Staremo a vedere. Come chiosava ieri sera il TgLa7 di Enrico Mentana, che ha aperto un un ampio servizio dedicato alla vicenda, “questa è solo l’anteprima”.

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