Cosa hanno scritto i giornali sulle aggressioni alle Sentinelle. Il loro comunicato: «Assurdo accusarci di omofobia»

Rassegna stampa di tutti gli interventi e le cronache sui quotidiani. A Veneziani e Giordano si oppone Serra secondo cui le Sentinelle «hanno come nemico fondamentale il papato di Francesco»

Oggi su diversi quotidiani si parla delle aggressioni e violenze subite dalle Sentinelle in piedi che domenica sono scese in cento piazze italiane per manifestare la loro opposizione al ddl Scalfarotto sull’omofobia. Ecco di seguito alcuni estratti degli articoli apparsi sui giornali e il testo del comunicato che le stesse Sentinelle hanno diramato ieri sera.

VENEZIANI SUL GIORNALE. Sul Giornale, in prima pagina, Marcello Veneziani scrive che «da una parte c’erano i cannibali, gli incivili, gli antidemocratici, gli omofobi» che manifestavano «inermi e silenziosi». Dall’altra c’erano «gli umanitari, i libertari, i civili, i democratici, gli omolatri, gli antifascisti, che li aggredivano, lanciavano uova e preservatici pieni d’acqua». Eppure sono le Sentinelle a essere considerate «dei mostri con manie sadomaso». Anche se quel che semplicemente tentano di difendere è la famiglia, la maternità, la vita; «Principi non offensivi né aggressivi ma d’amore e protezione. E sostenuti senza arroganza ma con educazione, parola cancellata nel gergo corrente e pratica dimenticata nei comportamenti degli Evoluti. Ma che volete, il reato di famigliofobia non è previsto…».

GIORDANO SU LIBERO. Su Libero Mario Giordano, in un articolo dal tono ironico, scrive: «La regola in Italia è questa: se scendi in piazza in assetto di guerra, hai via libera per fare quello che vuoi. Se invece scendi in piazza da pacifico cittadino con un libro in mano, devi sloggiare. Non l’hanno ancora capito le Sentinelle? Già il fatto che vogliono stare fermi è sospetto: nemmeno una carica? Nemmeno un assalto? Nemmeno un salto doppio con lancio di petardo? Come si permettono?». «Ci sono parole che è vietato pronunciare: insulti? Minacce? Bestemmie? Cori contro la polizia? Ingiurie violente? Macché: le cose che non si possono dire sono “mamma” e “papà”».

LA CRONACA DI AVVENIRE. Su Avvenire si riportano gli episodi che tempi.it vi ha già raccontato e anche le parole dell’arcivescovo di Ferrara monsignor Luigi Negri. A proposito di quanto accaduto a Bologna, Avvenire racconta che «nel capoluogo emiliano, la presenza di elementi di Forza Nuova non ha fatto altro che accrescere la tensione dei contromanifestanti che hanno riversato la rabbia contro Sentinelle e forze dell’ordine. “Intollerabile”, ha tuonato il questore Vincenzo Stingone. “La Digos – ha aggiunto – ha identificato alcuni autori delle violenze, altri verranno denunciati”. Intanto la Procura attende “il rapporto della Digos che sta ricostruendo le concitate fasi dell’accaduto”; lo ha detto il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini. Al momento, ha dichiarato il pm, “le uniche cose certe sono le ferite riportate da due poliziotti”. Per il sindaco di Bologna, Virginio Merola, “che sia Forza nuova, i centri sociali o le Sentinelle, non c’è niente che giustifichi la violenza”. A “chi ci ha contestato in maniera così aggressiva – ha affermato ieri il movimento – vogliamo ribadire che è assurdo accusarci di violenza e omofobia usando la forza e slogan aggressivi. Noi dissentiamo da loro ma non ci sogneremmo mai né di insultarli né di alzare un dito. Siamo in piazza per la libertà di tutti”, hanno dichiarato le Sentinelle, per le quali i “bambini hanno diritto ad avere un papà e una mamma” e “la famiglia resta la cellula base della società”».

LIBERTA’ DI ESPRESSIONE SUL FOGLIO. Sul Foglio, Nicoletta Tiliacos, in un articolo che rende conto anche del successo della Manif pour tous in Francia, scrive: «Le Sentinelle in piedi pagano il fatto di opporsi – pacificamente, silenziosamente – alla proposta di legge Scalfarotto contro l’omofobia, che renderebbe reato anche solo sostenere che il matrimonio riguarda solo un uomo e una donna. A Bologna, a Napoli, ad Aosta, a Torino, a Rovereto, si è capito che i sostenitori dei nuovi diritti non vogliono saperne nulla del più antico e fondamentale: quello della libertà di espressione».

IL PRETE FERITO PARLA A REPUBBLICA. Sul quotidiano di Ezio Mauro appare una cronaca assai onesta degli avvenimenti in cui sono riportati i fatti e le opinioni di alcune Sentinelle. «Domenica non sono arrivate domande ma solo insulti e botte – scrive Repubblica -. Lanci di uova, fumogeni e anche bottiglie in città piccole e grandi, da Rovereto ad Aosta, da Napoli a Bologna. “L’istigazione all’odio — ha sentenziato Camillo Villagran, responsabile nazionale lgbt della Rete di Conoscenza — non è libertà d’espressione. Le Sentinelle rivendicano il diritto di discriminare e opprimere gay, lesbiche e transgender”. “Nemmeno per sogno”, replica Valentina Castaldini, consigliere comunale Ncd sotto le Due Torri. “Io faccio la Sentinella da un anno, anche se fa freddo o nevica. Questi incontri non sono una protesta ma un modo intelligente e silenzioso per svegliare cervelli un po’ addormentati. Ero in piazza con il mio libro, “Il padrone del mondo” di Robert Benson, assieme ad altre 80 persone. Poi sono arrivate le urla, le uova e una bottiglia che è caduta a trenta centimetri da una bambina di sei anni. Forza Nuova? Erano in quattro. Si sono messi in un angolo, senza che nessuno li avesse invitati. Con queste persone non abbiamo nulla da spartire. Ma è difficile dialogare anche con chi è venuto a contestarci. Non sanno che noi lottiamo per la libertà di tutti, gay compresi”.
Sono riportate anche le parole di don Matteo Graziola, insegnante di religione al liceo Rosmini, che a Rovereto è stato aggredito e ha subito la frattura del setto nasale. Appena uscito dal Pronto Soccorso, dice il sacerdote a Repubblica: «Pochi giorni di prognosi, per fortuna. Ero in piazza con le Sentinelle — ho partecipato anche agli altri incontri — perché sono una realtà sorprendente: sono cresciute in modo spontaneo e serio. Sono persone che hanno sentito l’esigenza di difendere verità profonde sulla persona umana. Conservatori? Credo che il termine sia inadeguato. Non sono quelli che dicono “si è sempre fatto così e bisogna continuare così”. In maggioranza sono laureati che hanno maturato una convinzione personale, profonda, direi filosofica, sulle verità della natura umana: la famiglia, il padre, la madre, la vita delle persone…È un gruppo che punta al futuro non al passato». Il sacerdote si dichiara «non dirigente ma parte del gruppo più stabile delle Sentinelle». «Non c’è un legame diretto con la Chiesa cattolica ma la stessa Chiesa si riconosce nei valori espressi da queste persone. Più che di religione, parlerei di consonanza profonda con quella che è sempre stata l’antropologia cattolica».

SERRA: SONO CONTRO IL PAPA. Da segnalare su Repubblica anche il commento di Michele Serra che definisce le Sentinelle «mesti integralisti cattolici» che «manifestano contro diritti altrui (in specie, le unioni omosessuali), hanno come nemico fondamentale il papato di Francesco (sic!, ndr), la sua svolta antidogmatica, la sua fede che volta le spalle al truce obbligo in favore della generosa comprensione. Vadano dunque a manifestare in piazza San Pietro senza dare disturbo a chi, con i loro problemi intestini, c’entra nulla, e chiede solo di vivere liberamente e pacificamente in una comunità nazionale che prenda atto della pluralità delle scelte etiche e delle pratiche di vita». Dopo aver “sistemato le Sentinelle «fasciocattoliche», Serra se la piglia col «codazzo di eroici schiaffeggiatori» che a Bologna li ha malmenati. Un errore strategico che ha finito per legittimarle. Invece «le sentinelle basta lasciarle parlare, basta lasciarle fare i loro picchetti di contrizione per capire che si puniscono da sole. Hanno un risalto umano, mediatico, politico pari a meno di zero: tranne ieri, che il loro “stand in” bolognese ha avuto una eco dieci volte superiore al normale proprio grazie all’irruzione della Squadra Speciale Sganassoni, corpo speciale di un’ultrasinistra che incanutisce ma non matura mai».

IL TESTO DEL COMUNICATO DELLE SENTINELLE. «Erano 10mila le Sentinelle in Piedi che ieri hanno invaso 70 piazza italiane per la libertà d’espressione e per il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma. Per un’ora i veglianti hanno sostato immobili nelle piazze leggendo un libro, a un metro di distanza l’uno dall’altro. Una straordinaria manifestazione di libertà.
In almeno 20 delle piazze in cui erano presenti, le Sentinelle in Piedi sono state fortemente contestate. Gruppi aggressivi hanno urlato insulti e offese nei confronti di chi vegliava silenziosamente accusandoli di essere omofobi. Non solo, a Bologna, Napoli, Rovereto, le contestazioni sono sfociate in lanci di oggetti e aggressioni ai danni delle persone.
A chi ci ha contestato in maniera così aggressiva vogliamo ribadire che è assurdo accusarci di violenza e omofobia usando la forza e slogan aggressivi. Noi dissentiamo da loro ma non ci sogneremmo mai né di insultarli né di alzare un dito. Siamo in piazza per la libertà di tutti, perché riteniamo che la libertà di espressione, anche di esprimere dissenso, debba essere la base di una democrazia. Sappiamo che i fronti della nostra mobilitazione toccano corde molto profonde dell’uomo: la vita e la famiglia, ma noi riteniamo che ci sia una minoranza debole e silente che non può esprimersi e che va tutelata: i bambini. Hanno diritto ad avere un papà e una mamma e soprattutto a nascere da un atto d’amore gratuito, senza essere fabbricati come oggetti pronti al consumo. Riteniamo inoltre che il matrimonio sia solo quello fondato sull’unione stabile fra un uomo e una donna e che la famiglia sia la cellula base della nostra società. Questo non significa essere contro le persone, al contrario essere contro le persone significa insultarle e aggredirle quando semplicemente vogliono lasciar parlare la propria coscienza anche se significa andare controcorrente all’imposizione di un pensiero unico.
Questi episodi mettono in evidenza due aspetti importanti. Da un lato confermano l’urgenza di mobilitarsi contro un testo di legge, il ddl Scalfarotto sull’omofobia, dalla portata liberticida. Se infatti oggi si viene accusati di omofobia, peggio aggrediti, soltanto per il fatto di stare in silenzio nelle piazze e manifestare il legittimo dissenso verso un provvedimento legislativo, cosa accadrà domani, se la legge entrerà in vigore? Dall’altro lato il grandissimo inganno delle politiche Lgbt portate avanti da una lobby piccola ma potente, che alimenta la presunta contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali. Non esistono un “noi” e un “voi” che si combattono, non per le Sentinelle in Piedi che si rifiutano di incasellare le persone in base all’orientamento sessuale, poiché non è questo aspetto a costituire l’integrità della persona. Dietro la rivendicazione di presunti diritti negati, questa lobby si arroga il diritto di parlare a nome di tutte le persone omosessuali o transessuali, senza considerare che tra queste c’è chi è del tutto contrario alla pretesa di diritti declinati in base all’inclinazione sessuale. Molte di queste persone vegliano nelle piazze e sono Sentinelle.
Non solo, con lo stesso approccio le Sentinelle in Piedi vengono goffamente catalogate con la comoda e vecchia etichetta dei “catto-reazionari” o bigotti. La realtà è invece che le Sentinelle in Piedi sono una realtà apartitica e aconfessionale, in piazza vegliano donne, uomini, operai e avvocati, insegnanti e genitori, bambini e anziani, cattolici, musulmani non credenti, e anche persone che si sono apertamente presentati come gay. Questo perché la libertà di espressione non conosce colore politico, bandiera associativa o religione e non conosce nemmeno inclinazione sessuale. La libertà ci riguarda e ci interpella tutti, per questo occorre scendere in piazza, non per odio verso qualcuno, ma per amore verso tutti e fermamente contro la violenza di chi vuole imporci un pensiero unico, metterci gli uni contro gli altri e tapparci la bocca o zittire le coscienze.
Su facebook: Sentinelle in Piedi – info@sentinelleinpiedi.it

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