Come impedire a una 15enne di restare incinta? Dotandola in modo preventivo di pillole abortive

Negli Stati Uniti il "piano B", somministrazione alle giovanissime di un farmaco abortivo, viene perfezionato: i pediatri devono consegnarlo a tutte le ragazzine in modo preventivo.

Da anni negli Stati Uniti è scoppiato l’allarme gravidanze tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni: 34,3 nascite ogni 1.000 giovanissime. Il tasso è superiore di cinque volte a paesi come la Francia e siccome secondo le statistiche del Justice Department’s Office on Violence Against Women l’80 per cento di queste gravidanze è indesiderato, da anni negli Stati Uniti si consiglia alle più giovani di ricorrere al cosiddetto “Piano B”, contraccettivi di emergenza come il levonorgestrel, che è un farmaco abortivo come dichiarato dal National Library of Medicine.

PILLOLA ABORTIVA PREVENTIVA. Dal momento che le farmacie devono avere il consenso dei genitori per fornire alle giovanissime il farmaco e poiché molte ragazzine aspettano troppi giorni a parlare con i genitori rischiando così di annullare l’effetto degli abortivi, i pediatri hanno ben pensato di adottare nuove linee guida: consegnare il farmaco alle minorenni preventivamente. La nuova strategia è stata teorizzata da un articolo pubblicato sulla rivista ufficiale “Pediatrics” e consiglia ai medici di informare le ragazzine e dotarle del farmaco ancora prima che abbiano un rapporto sessuale e che lo richiedano. Per Cora Breuner, pediatra di Seattle, «dobbiamo fare di meglio e fornire alle minorenni maggiore educazione sessuale e un più facile accesso alla contraccezione per il controllo familiare».

«NON INCORAGGIAMO L’ATTIVITÀ SESSUALE». Non tutti però negli Stati Uniti sono d’accordo. Il “Piano B” causa come effetti collaterali nausea, vomito, diarrea e un ciclo mestruale più intenso a chi lo assume. Inoltre, secondo molti medici, la somministrazione preventiva di un farmaco così pesante incoraggerebbe le ragazzine più giovani all’attività sessuale prima che siano sessualmente attive o che vogliano avere un’esperienza. «Ci sono un sacco di medici che non vogliono dare il farmaco alle più giovani per non intervenire in materia sessuale. Pensano che queste medicine potrebbero incoraggiarle a fare sesso» afferma un ginecologo dell’ospedale Marina Del Rey Jamie Lipeles. Difficile dargli torto.

@LeoneGrotti

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