Cinema – Un saggio online per l’animazione: il Disney Compendium

Per molti di noi l’infanzia, cinematograficamente parlando, è stata caratterizzata dalla visione dei cartoni Disney, un appuntamento natalizio irrinunciabile al cinema  e una reiterazione continua a casa, grazie alle antiche vhs e poi dvd. Nel mondo, e specialmente in Italia, la filmografia disneyana è sempre stata molto apprezzata, un viatico quasi obbligatorio per le famiglie, che si riconciliavano davanti alle reinterpretazioni delle favole e a nuovi modi di raccontare storie di animali parlanti ed eroiche principesse, un passaggio così comune da apparire quasi naturale, specie alla generazione dagli anni ’80 in poi. Così ognuno di noi si è formato la propria lista di classici Disney preferiti: dalla Bella Addormentata ad Alice, da Fantasia alla Bella e la Bestia, dalle Follie dell’Imperatore al Pianeta del Tesoro, fino a Rapunzel e a quello sciocco di un orsetto (e si intende che questa sia la mia lista personale, in rigoroso ordine cronologico).

Ma il lavoro dei Walt Disney Animation Studios va oltre questi intramontabili classici, e si sviluppa attraverso la costruzione di un mondo di animali antropomorfi, cortometraggi seriali, rilettura di miti europei, sperimentazioni tecniche e narrative: una massa di informazioni e di opere che solo gli esperti e gli appassionati conoscevano. Fino ad oggi. Dopo un lavoro di due anni, è finalmente completo online il Disney Compendium (e i link sopra portano tutti là). Si tratta di un elegante e prezioso sito che permette un’analisi precisa e ordinata di tutto ciò che il genio di Walt Disney ha messo in moto: l’animazione certo, ma anche i parchi, i film dal vero, i documentari, le nuove acquisizioni come Marvel, Star Wars e Pixar, e il fumetto, realtà specialmente forte in Italia. L’idea nasce da un’intuizione di Valerio Paccagnella, appassionato e voce della Tana del Sollazzo, community che approfondisce con perizia e cura lo sfaccettato universo dell’entertainment. Il Compendium è dunque la gemma di un lavoro di analisi che va avanti da dieci anni e che, grazie ad una squadra di giovani, si presenta come uno strumento di conoscenza utile, affidabile e ricco di informazioni, oltre che caratterizzato da un design pulito ed elegante, un misto tra un libro e una galleria d’arte.

Il sito presenta, ad oggi, 669 schede che illustrano, cortometraggio dopo cortometraggio e film dopo film, la filosofia di Walt Disney e le molteplici connessioni che si trovano e le varie personalità di talentuosi artisti che hanno lavorato per la factory, da Mary Blair a Ward Kimball fino a Glen Keane. Si tratta di un viaggio in cui ci si perde facilmente, incuriositi dalle relazioni che ogni opera ha avuto con le altre. Rende chiaro quanto i WDAS siano un’azienda che realizza opere che hanno sempre un background dal passato. E va ancora più a fondo con lavori rari, spesso dimenticati oppure sepolti dalla sabbie del tempo, come la produzione in bianco e nero oppure le intramontabili Silly Symphony, e svariati corti speciali in cui sperimentare. Inoltre, il Compendium permette finalmente di osservare i numerosissimi lavori con gli standard characters, ovvero Topolino, Paperino e Pippo. Toccare con mano l’ingente produzione di corti, oltre 350, stupisce e fa compiere inattesi viaggi nella memoria, alla ricerca di nostalgici cartoni che guardavamo ripetutamente da piccoli, come Symphony Hour o Donald’s Happy Birthday.

Disney Compendium colma una lacuna nel panorama italiano permettendo, con schede eleganti che rievocano i fotogrammi di una pellicola, di capire meglio opere che diamo per scontate e per mostrare il modus operandi dello studio d’animazione più importante al mondo. Il lavoro del team di Paccagnella però va avanti, pronto a completare le prossime sezioni ed approfondire l’universo e i diversi media per questi ed altri straordinari personaggi.

@Badenji

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