Buono scuola e aborto nel programma di Gori. Lettera e risposta

Dopo un nostro articolo ci scrive un candidato nel centrosinistra alle regionali. È un amico e gli voglio bene, ma non siamo d'accordo



Caro direttore, scrivo in relazione all’articolo che avete dedicato ad alcuni passaggi del programma di Giorgio Gori per la Regione Lombardia, che molti lettori mi hanno mandato. Come sai, sono candidato nella lista Gori Presidente al Consiglio Regionale, dove intendo portare la mia storia e il mio impegno, e vorrei rispondere, per il tramite del tuo giornale, a quanti hanno chiesto conto a me di quanto avete pubblicato.
Riguardo al “buono scuola”, la misura pensata da Regione Lombardia a sostegno della libertà di scelta educativa delle famiglie, essa si è trasformata, per volontà della Giunta Maroni, in un sostegno al reddito di coloro che frequentano le scuole paritarie, con stanziamenti decrescenti di anno in anno. Oggi è erogato al 25% degli studenti che frequentano scuole paritarie, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, il 77% dei quali ha un ISEE inferire a 30.000 euro. In questo contesto, il programma di Giorgio Gori va in continuità con quanto fatto, proponendo di dare contributi più consistenti alle fasce di reddito più basse.
Questo non ha più a che fare, purtroppo, con la battaglia per la libertà di educazione, che oggi sembra trovare più attenzione nello schieramento di centrosinistra (che ha introdotto a livello nazionale la detrazione fiscale e il sostegno agli alunni disabili, nel corso dell’ultima legislatura) che in quello di centrodestra (che ha rinunciato ad inserirla come materia da delegare alla Regione nell’ambito della trattativa sull’autonomia), ma che può unire, in un asse trasversale, chi intende impegnarsi su questo punto.
Riguardo all’Interruzione Volontaria di Gravidanza, credo non debba essere ridotta a una battaglia tra medici obiettori (buoni) e non obiettori (cattivi), o viceversa, e che anche su questo punto valga il principio dell’attenzione alla persona. Se, quindi, non è necessario aggiungere “calvario a calvario” ad una donna che intende interrompere la gravidanza, vanno potenziati e liberati da vincoli quegli strumenti che aiutano i CAV a stare vicino alle donne in questo passaggio. E anche su questo penso sia possibile costruire consenso all’interno di entrambi gli schieramenti.
Da ultimo, mi preme sottolineare come questo atteggiamento di attenzione alla persona, alla libertà di scelta, alla solidarietà debba essere presente e sviluppato in ogni azione del governo di una Regione, dal lavoro alla formazione professionale, dall’impresa alla ricerca, e che tale attenzione non possa e non debba essere dedicata solo “ai residenti in Lombardia da cinque anni” o subordinata all’ottenimento di una autonomia da Roma. Per questo ho ritenuto più utile candidarmi in una lista a sostegno del candidato di centrosinistra, ma rispetto chiunque, a partire dal vostro giornale, voglia suggerire una scelta diversa, senza rinunciare a confrontarsi nel merito, senza pregiudizi. Se infatti qualcuno, anche tra i cattolici, utilizza ancora il “non possumus” contro altri cattolici impegnati in politica, io credo invece si possano sviluppare proposte unitarie anche nella diversità.
In bocca al lupo per la nuova avventura del tuo giornale, e a presto
Luca De Simoni
Candidato con la lista Gori Presidente al Consiglio regionale
Luca De Simoni è un mio carissimo amico dai tempi dell’università. Non so quanti esami abbiamo studiato assieme, e lui era quello preparato che “trainava” lo scapestrato (io). Gli voglio bene, spero sia eletto nelle liste di Gori perché penso sia una persona di valore e sono sicuro che agirà sempre rimanendo fedele a quell’educazione che ha ricevuto. Per questo mi spiace che sui social network qualcuno l’abbia malamente apostrofato e addirittura insultato dopo aver letto della sua scelta di candidarsi con la lista di centrosinistra. Mi pare una cosa assurda.
Detto questo, caro Luca, confermo quanto scritto dalla brava Caterina Giojelli. Non sto a ripetere quanto ha già scritto Caterina, chi vuole può leggerlo qui. L’impostazione culturale che sottostà all’agire di Gori è molto diversa da quella dei partiti di centrodestra che sostengono Fontana e, infatti, mentre il primo finirebbe per togliere il buono scuola a una larga fetta di cittadini, il secondo, come mi ha confermato nell’intervista che leggerete sul prossimo numero di Tempi, lascerà invariata la formula attuale (anzi, ha promesso di implementarla). Poi, certo, siamo tutti d’accordo che tornare al modello originario, così come concepito dall’amministrazione Formigoni (cioè per una effettiva libertà di scelta) sarebbe meglio e su questo sono sicuro che ti impegnerai a fondo.
Sulla questione dell’interruzione di gravidanza, mi spiace ma siamo lontani anni luce. Sempre viva i Cav, ma è palese quale sia l’intenzione di Gori e del centrosinistra. D’altronde, non lo scopriamo oggi che nel campo del centrodestra c’è un pur imperfetto “favor vitae” che non c’è nell’altro schieramento.
Infine, spero anch’io che, al di là delle opinioni e delle scelte partitiche, tu possa collaborare con tutti (cattolici e non) a sostenere quegli ideali che ci accomunano. Sono sicuro che lo farai. Quindi buona fortuna, amico mio.
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