Auto elettriche. Entro il 2025 la Cina avrà il 15 per cento del mercato Ue

L'ascesa di Pechino sembra inarrestabile e i produttori europei non tengono il passo. Il colosso cinese Byd: «Puntiamo a essere il primo marchio in Europa entro il 2030»

Secondo uno studio di Kpmg, i marchi cinesi di auto elettriche potrebbero conquistare il 15% del mercato automobilistico elettrico europeo nei prossimi due anni. Si tratterebbe di un balzo in avanti rapidissimo, e con conseguenze drammatiche per i paesi europei, se si considera che l’anno scorso solo il 10% degli 1,1 milioni di veicoli elettrici venduti in Europa era di manifattura cinese.

«Il potenziale della Cina è enorme»

Secondo il capo economista di Kpmg in Cina, Kevin Kang, «il potenziale di marchi cinesi come Byd, Nio, Xpeng e Li Auto è enorme».

Il dato, paragonato al mercato automobilistico in generale, può sembrare piccolo. Ma se si considera che dal 2035 non potranno più essere vendute auto nuove che non siano elettriche in Unione Europea, al di là della piccola concessione fatta sugli e-fuel, si capisce facilmente quanto la percentuale potrebbe diventare rilevante.

Il suicidio dell’Unione Europea

Come dichiarato al Financial Times da Lars Pauly, che dopo un passato in Mercedes oggi gestisce le importazioni delle auto cinesi Byd in Germania, «i produttori di auto cinesi non avrebbero mai potuto competere con quelli europei sul motore a scoppio». Ora però che l’Europa ha gettato alle ortiche il settore tecnologico in cui era leader per inseguire il suo sogno green, «la corsa è ripartita». E in pole position c’è la Cina.

«Puntiamo a essere uno dei tre marchi elettrici più venduti in Europa, se non il più venduto, entro il 2030», spiega Michael Shu, a capo della sezione europea del colosso Byd, che detiene il 38% del mercato dell’auto elettrica in Cina (Tesla è al secondo posto con il 9%). Tanto per fare un paragone, Volkswagen, uno dei primi marchi europei a entrare nel mercato cinese negli anni ’80, ha solo il 2% del mercato elettrico in Cina.

Pechino supera Berlino e Tokyo

Negli ultimi 12 anni, il governo cinese ha investito 126 miliardi in sussidi per il settore, 66 di questi solo tra il 2018 e il 2021. L’enorme investimento ha dato i suoi risultati. Secondo Nikkei Asia, nel primo trimestre del 2023, per la prima volta, la Cina è diventata il più grande esportatore di auto al mondo, superando il Giappone. Solo l’anno scorso aveva scalzato la Germania dal secondo posto.

Tra i principali acquirenti della auto fabbricate in Cina (ma che includono anche marchi stranieri, soprattutto Tesla), oltre a Australia e Thailandia, c’è anche un paese europeo: il Belgio.

La Germania sceglie le auto elettriche cinesi

Secondo alcuni analisti, la profezia della conquista cinese del mercato dell’auto europeo non si avvererà mai. Ma è un discorso che veniva fatto anche per gli smartphone.

Intanto Sixt, il più grande noleggiatore di auto in Germania, ha scelto Byd per rinnovare entro il 2028 il suo parco auto con 100 mila nuovi veicoli elettrici. Saranno tutti importati dal paese di Xi Jinping.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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