Abusi. Martedì arriva il verdetto finale sul cardinale Pell

I sette giudici supremi emetteranno il verdetto sul cardinale australiano accusato di abusi in chiesa alle 10 di mattina del 7 aprile: tre le possibili sentenze

L’Alta corte di Australia prenderà settimana prossima la decisione definitiva sul caso del cardinale George Pell. Giovedì ha annunciato che il verdetto, dopo oltre tre settimane di consultazioni tra i sette giudici supremi, sarà emesso il 7 aprile alle 10 di mattina.

I magistrati dovranno decidere se la giuria che ha condannato il cardinale nel dicembre 2018 poteva davvero ritenerlo colpevole oltre ogni ragionevole dubbio, in base alle testimonianze ascoltate, di aver abusato di due giovani membri del coro nella cattedrale di San Patrick nel 1996 a Melbourne.

LE TRE SCELTE DAVANTI ALL’ALTA CORTE

Il 7 aprile la corte avrà davanti a sé tre scelte: assolvere il cardinale Pell, rigettare l’appello e dunque confermare la condanna a sei anni di carcere oppure rinviare il caso alla corte d’appello, che l’anno scorso aveva confermato la condanna con una maggioranza di due magistrati contro uno. È proprio la lunga e argomentata opinione dissenziente del giudice di appello Mark Weinberg che fornisce alla difesa di Pell le principali speranze per una risoluzione positiva del caso. Secondo Weinberg, infatti, la giuria in primo grado ha ingiustamente ribaltato l’onere della prova, chiedendo a Pell di dimostrare come gli abusi descritti dall’accusatore fossero impossibili e non appena improbabili (come è stato ampiamente dimostrato da almeno 20 testimoni).

Anche questa volta il cardinale di 78 anni, che da oltre un anno si trova in isolamento in carcere senza poter dire messa né leggere il breviario, non dovrebbe essere presente a Canberra. Sceglierà la strada del silenzio perché, come dichiarato a diversi amici, sta vivendo questo periodo in carcere come se fosse in monastero.

Foto Ansa

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