Appello scuola, Gelmini: «Coscienza a posto, lavoro per i giovani» – RS

Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini in un'intervista ad Avvenire risponde all'appello "L'Italia è un paese per vecchi": «Ho la massima comprensione e rispetto per l'angoscia e la preoccupazione espressa dai giovani in questo momento di crisi. Abilitazione e posto di lavoro non devono coincidere. Infatti nel regolamento non vi è alcun automatismo»

Mariastella Gelmini, ministro della Pubblica Istruzione, ha letto con attenzione l’appello “L’Italia è un paese per vecchi” che critica il Decreto che sta per essere firmato e che “avrà l’effetto di escludere per diversi anni le giovani generazioni dall’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado”. Parla così in un’intervista ad Avvenire: «Ho la massima comprensione e rispetto per l’angoscia e la preoccupazione espressa dai giovani in questo momento di crisi. Li incontro tutti i giorni e colgo in loro la preoccupazione di dover pagare la crisi attuale. Detto questo, però, mi sento la coscienza a posto perché, sin dal mio insediamento nel 2008, ho lavorato per ripristinare un patto tra le generazioni. E per tutelare gli interessi dei giovani».

“Nell’appello pubblico si chiede di slegare il conseguimento dell’abilitazione dall’ottenimento del posto di lavoro. Concorda? «Sì. Per questo non solo abbiamo messo a disposizione il 50% dei posti per i giovani aspiranti docenti, ma abbiamo anche maggiorato il loro numero del 30% proprio perché dentro una programmazione generale, abilitazione e posto di lavoro non devono coincidere. Infatti nel regolamento non vi è alcun automatismo»” (Avvenire, p. 4).

“Ma in alcune classi di concorso e nel riparto per Regione i numeri a disposizione risultano davvero esigui. «I posti disponibili dipendono dai pensionamenti e non dal governo, ma abbiamo tenuto conto nel calcolo dei posti delle difficoltà presenti in alcune classi di concorso cercando di rimodulare le cifre per eccesso»” (Avvenire, p. 4).

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