Anche l’Ucraina ha i suoi droni killer per compiere attentati in Russia

Il triplice attacco condotto da Kiev in territorio russo segna una nuova escalation nel conflitto. Il governo di Zelensky avverte il Cremlino: anche noi possiamo ricorrere al terrorismo

Drone utilizzato dalla Russia per colpire la capitale dell’Ucraina, Kiev

Un drone ucraino ha colpito ieri una pista d’atterraggio russa nella regione di Kursk. Si tratta del terzo attacco, dopo i due di lunedì, con i quali Kiev ha colpito in profondità il territorio russo segnando una nuova drammatica escalation del conflitto. Nel doppio attentato terroristico, rivolto contro due basi militari russe, sono morte tre persone e altre quattro sono rimaste ferite. L’attacco rappresenta una vendetta per le centinaia di missili lanciati da Mosca contro le infrastrutture energetiche ucraine e una dimostrazione di forza. Il governo di Volodymyr Zelensky ha voluto lanciare un avvertimento al Cremlino: anche noi possiamo colpirvi, anche noi sappiamo utilizzare tecniche terroristiche.

Gli attacchi in Russia e le scuole chiuse

Il primo attacco dei droni si è abbattuto lunedì sull’aeroporto di Engels, a 400 chilometri di distanza circa dal confine ucraino. È la base da cui possono partire alcuni dei bombardieri nucleari russi, come il Tupolev-160 e il Tupolev-95.

Il secondo attentato è avvenuto sulla pista di Dyagilevo, nella regione di Ryazan, a soli 180 chilometri dalla capitale Mosca. I droni sono stati intercettati dai sistemi missilistici di difesa russi, ma nell’esplosione sono morte tre persone e altre quattro sono rimaste ferite.

Ieri è stato colpito anche un aeroporto nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina. Un serbatoio di carburante ha preso fuoco, ma non ci sono state vittime. Due scuole a Khalino e quelle del villaggio Maresciallo Zhukov sono state chiuse per precauzione.

L’Ucraina fabbrica i droni killer

I droni utilizzati dall’Ucraina per colpire in profondità il territorio russo non sono occidentali, ma sono stati messi a punto dalla compagnia di bandiera Ukroboronprom. La nuova arma a disposizione dell’esercito ucraino, che monta una testata da 75 chilogrammi, può in teoria percorrere una distanza di mille chilometri. Kiev ha già affermato che utilizzerà il conflitto per testare la nuova arma.

I russi hanno risposto all’attacco lanciando circa 70 missili contro le infrastrutture energetiche e logistiche ucraine, arrivando a colpire anche la città occidentale di Leopoli.

La spirale di vendette e attentati

La prospettiva aperta dal contrattacco di lunedì rende il conflitto ancora più inquietante e pericoloso. Gli Stati Uniti si sono sempre rifiutati di fornire all’Ucraina armi in grado di colpire il territorio russo per evitare l’escalation e sembra che anche i missili Himars siano stati modificati per scongiurare il rischio che vengano utilizzati per colpire oltre confine.

Ora che l’industria bellica di Kiev ha sviluppato in autonomia armi letali, la guerra è destinata a peggiorare ulteriormente sprofondando in una spirale di reciproche vendette e attentati che infliggerà morte e sofferenze alle popolazioni di entrambi i paesi. Occhio per occhio e dente per dente: è la logica devastante della guerra.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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