La prima frase è un siluro per Susanna Camusso: “Abbiamo abbattuto la riforma del lavoro della Fornero: nel 2013 abbiamo perso punti sull’apprendistato, è aumentata la disoccupazione. Ora la Camusso si accorge che il Governo ha preso delle decisioni e protesta. Ma non si può tornare indietro, si doveva fare e la decisione è presa”.
LE PRIMARIE. Alfano ribadisce la necessità primarie, sottolineando come “anche in Piemonte avremmo uomini e donne titolati a correre per la Presidenza, ma non li mettiamo in campo, perché vogliamo le primarie e che siano i cittadini a scegliere il loro candidato. Qualche giorno fa, chiedendo la fiducia, il premier Renzi ha ringraziato il Pd perché ha introdotto le primarie, permettendogli da raggiungere il ruolo che ricopre per decisione popolare. E io pensavo: perché questo nel Centrodestra non si può fare?”.
Dopo il coraggio, Alfano ripropone i successi della campagna tesseramenti, oltre 12 mila circoli e 120 mila aderenti, ascrivendoli a un sentimento, la passione. Il terzo sentimento della triade alfaniana è, infine, la tenacia: “Ci vuole tenacia per vincere. Chiunque come noi fa politica perché sente di avere qualcosa da dire e qualcosa da dare deve interrogarsi sempre e chiedersi se il gesto che sta facendo è utile per se o per tutti. Noi possiamo dire di sì”.
CHE EUROPA VOGLIAMO. Per finire, un tocco di programma: “Anche in Europa, noi diciamo, prima l’Italia. Noi ci schieriamo nella metà campo di chi dice che non è contento dell’Europa ma non vuole abbandonare Europa ed euro. Noi siamo per la Better Europe del Ppe. Europa deve difendere moneta e frontiera e non occuparsi di cioccolata, vuol dire occuparsi di mercato ed economia e difendere i cittadini. Noi andremo a Bruxelles a dire siamo qui a difendere gli interessi italiani”. Alfano dà forza alle parole di Lupi che, poco prima, aveva usato l’antiaerea contro Lufthansa: “Finita l’epoca in cui l’Italia era Cenerentola in Europa. Questo accadeva perché sia la destra che la sinistra andavano in Europa per chiedere di intervenire quando non riuscivamo a risolvere i nostri problemi. Ora non è più così ed in Europa abbiamo detto chiaramente che Lufthansa non si deve permettere di dire che l’acquisto di Alitalia da parte di Etihad si configura come aiuto di stato, visto che Etihad è la stessa compagnia che l’anno scorso ha comprato Air Berlin: allora andava bene e oggi non più?”.
Alfano chiude giocandosi un bel future: “Ci vorrà un’azione forte per i giovani, per le partite Iva: possiamo farlo, così come abbiamo fatto riforme profonde senza toccare i risparmi, così come abbiamo cambiato le regole del mercato degli affitti tutelando i padroni di casa senza però danneggiare gli inquilini virtuosi”.
SI’ TAV. Il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi raccoglie l’ovazione della platea per la “svolta di Chiomonte”: partendo da uno Stato che riempie la Valsusa di blabla istituzionali, il Ministro Lupi propone uno Stato presente, democratico ma severo. Per presente, Lupi intende se stesso, al di là delle periodiche visite al cantiere di Chiomonte: “Mi hanno detto – spara davanti alla platea dell’antico teatro torinese – che a Chiomonte chi è pro Tav non può farsi vedere in giro, neanche andare a mangiare al ristorante, altrimenti rischia. Bene la prossima settimana andrò a Chiomonte e, insieme a chi vorrà venire con me, andrò a mangiare al ristorante. Questo significa dire che lo Stato è presente, con l’esempio, con il desiderio di essere forti delle proprie idee e non avere paura”.
Boato. I mille che non faranno l’Italia, ma sperano di dare una buona mano a ricostruirne un pezzetto, si spellano le mani anche per Gemma Amprino, stoico e coraggioso Sindaco di Susa, che sale sul palco insieme ai rappresentanti NCD in Regione, dagli Assessori Porchietto e Coppola al Capogruppo Pedrale e al Vice Capogruppo Leo: “Dobbiamo battere la paura – afferma Amprino -, sotto qualsiasi forma; soprattutto, dobbiamo battere coloro che la ingenerano, i profeti di sventura che seminano panico e insicurezza”. Chiude Claudia Porchietto, Assessore al Lavoro e alla Formazione: “Le opere pubbliche si devono fare, non esiste la continua discussione, ma ora in Valsusa devono essere attivate le compensazioni previste, è necessario dare l’opportunità di creare lavoro, costruire un futuro per le imprese e gli abitanti della valle”.
Un passaggio sulla TAV è d’obbligo anche per Alfano: “La TAV si fa, punto e basta. Si fa perché è un’opera strategica, si fa per portare il Paese al centro dell’Europa, si fa perché questa è la decisione di uno stato sovrano che non può essere messa in discussione una volta che sia compiuto l’iter democratico. Di costruire la TAV è stato deciso da un governo, non questo tra l’altro, ed è stato confermato da tutti i governi successivi; quindi si è verificato un problema sul tracciato e, dopo aver ascoltato i territori, il tracciato è stato modificato. Ora non si deve più discutere su TAV o non TAV, ma sul modo di attuare le compensazioni affinché siano leva di ulteriore sviluppo in Valsusa”.