A Roma i manifesti funebri sono in Lire (Errore? No, premonizione)

Con questo articolo Carletto Marchese inizia la sua collaborazione con tempi.it. Curerà il blog Ce sta un amico mio, in cui racconterà tutto ciò che accade nella capitale. Come quale capitale? La Capitale.

Nel terzo millennio il manifesto potrebbe sembrare elemento secondario. Un reperto vintage di quando le campagne elettorali si facevano a colpi di faccioni appiccicati qua e là. E invece no. Il manifesto è vivo e lotta insieme a noi. L’abusivo è quello che va per la maggiore. Non c’è muro che si salvi. L’attacchino, di norma extracomunitario – che questi lavori gli italiani non vogliono più farli – non è persona che va per il sottile. Incolla e copri, copri e incolla. Così, ad ogni elezione, il cittadino indignato denuncia, i partiti vengono multati, non pagano e promettono che non lo faranno mai più.

Qualche settimana fa, Andrea Di Sorte, un giovane romano coordinatore nazionale dei Club della libertà e presidente di Anci giovane, si è permesso di inviare un messaggio Twitter al profilo ufficiale dell’Assemblea capitolina (il consiglio comunale di voi mortali), lamentandosi per le affissioni abusive sotto casa. La risposta è stata un mix tra “questo non è un ufficio reclami” e offese più o meno personali al povero Di Sorte. Che in tempi di antipolitica galoppante dovrebbe invece essere ben felice di vedere la sua città straripante di manifesti. Sono la prova che non tutti i soldi dei rimborsi elettorali finiscono in diamanti, case e lingotti d’oro.

In ogni caso, domenica e lunedì si vota in un tot di comuni. Non nella Capitale dove la scadenza naturale del mandato, come dicono quelli che s’intendono di politica, è fissata per il 2013. Il sindaco Gianni Alemanno ha ufficializzato la sua ricandidatura. I bookmakers, e anche un certo numero di suoi amici, lo danno già sconfitto, ma lui è uomo testardo, che ama le sfide. E comunque meglio fare il primo dell’opposizione in Campidoglio che il soldato semplice del Pdl in Parlamento. Fatto sta che la campagna elettorale è iniziata. Sicurezza e rifiuti i temi all’ordine del giorno. Lo erano anche 5 anni fa e questo non è sicuramente un buon segnale per chi ha amministrato il comune. Per ora, però, di manifesti nemmeno l’ombra. O meglio, da qualche giorno in zona Monteverde è comparso uno strano cartello (foto sopra). Come potete vedere, i prezzi per tumulazione e cremazioni sono in lire. Reperto storico? Forse. O forse la politica romana ha già capito che il futuro è nelle mani di Grillo e delle sue intemerate contro l’euro. E gioca d’anticipo.

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