Vietato cantare in playback in Russia

Dopo il consiglio di tornare a usare le macchine da scrivere, in Russia avanzano un’altra pretesa. Quella di vietare l’esibizione in playback. Pare infatti che stia passando una legge che vieterà agli artisti di esibirsi in questo modo. Il motivo è che tale modalità sembra diventata così usuale in Russia che i concerti sono diventati una farsa. Sempre più artisti infatti, all’ultimo momento, scelgono di risparmiare le corde vocali e, addirittura, ci sono promoter che organizzano concerti con amplificatori finti. E molti spettatori si lamentano. Pertanto, d’ora in poi, sarà punibile con una super multa da 100 mila euro la non dichiarazione di playback.

CASI CELEBRI. Già in Australia è obbligatorio scrivere sulla locandina dell’evento se sarà dal vivo o in playback. Una pratica che ha riguardato, con scandalo, anche cantanti famosi. Celebri sono gli insulti che Elton John ha riservato alla collega Madonna, quando le diede consigli per l’esibizione al Superbowl dicendole che sarebbe stato meglio per tutti se avesse usato una base preregistrata. E pure Beyoncé, che ha una voce potentissima, ha confessato di avere usato il playback per cantare l’inno nazionale durante la cerimonia di insediamento di Barack Obama. “Faceva troppo freddo, e non potevo rischiare di non riuscire ad avere controllo sulle mie corde vocali, e fare una figuraccia”, si è scusata Beyoncé. Che se fosse stata in Russia avrebbe rischiato la multa.

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