Un altro Fortuny protagonista a Villa Badoer, a Fratta Polesine

Le versatili creazioni di Mariano Fortuny figlio entrano nelle sale di Villa Badoer e raccontano la creatività di questo pittore, costumista e scenografo a cavallo tra Otto e Novecento. La mostra sarà aperta sino al 12 giugno

All'”Ottocento elegante” del Palazzo Roverella di Rovigo, dove risuona il nome del pittore spagnolo Mariano Fortuny (1838-1874) come padre di un genere vivace e giocoso di grande fortuna, fa eco la mostra di Villa Badoer a Fratta Polesine (Ro) intitolata “L’altro Fortuny. L’eleganza nuova”. Qui il protagonista é Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949), l’omonimo figlio del Fortuny della mostra al Roverella, che fu a sua volta pittore, ma anche scenografo e maestro di stile.
L’artista, nato a Granada e cresciuto a Parigi, si stabilì a Venezia, città in cui aprì il suo laboratorio nel Palazzo Pesaro Orfei dove, oltre a dedicarsi all’attività di pittore, si distinse per le sue originali creazioni di moda nelle quali metteva insieme i motivi decorativi catalani e lo stile floreale dell’epoca, l’abbigliamento greco e quello dello stile impero e direttorio e quello della Venezia bizantina e romanica. Le opere in mostra – dipinti, fotografie di modelli e di costumi di scena – provengono tutte dal Museo di Palazzo Fortuny di Venezia, palazzo gotico nella zona di San Marco che l’artista acquistò nei primi del Novecento e in cui morì.

 

Sono creazioni che ben rendono l’idea dell’originale personalità di Fortuny figlio che, respirando l’atmosfera internazionale dei salotti della Venezia del tempo, riuscì a estendere la sua fama in tutto il mondo, stupendo con le proprie invenzioni il palcoscenico delle esposizioni. Anche Proust ammirò il suo talento tanto da scegliere per le proprie eroine costumi di scena abiti da lui disegnati. La fantasia e l’abilità di questo poliedrico maestro vennero investite anche nelle cosiddette arti applicate – i complementi di arredo come i vetri, i mobili e i lampadari -, nell’uso sperimentale delle diapositive colorate e nell’ideazione di nuovi allestimenti scenotecnica come la “cupola Fortuny“. La mostra rimarrà aperta fino al 12 giugno 2011.

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