Udienza generale, Papa: «Pregate visitando i luoghi d’arte»

Il papa Benedetto XVI durante l'Udienza generale parla dell'arte e della preghiera: «Forse vi è capitato qualche volta davanti a una scultura, a un quadro o a un brano musicale di percepire che di fronte a voi non c'era solo materia». L'arte è preghiera, «capace di rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito»

«Speriamo quindi che il Signore ci aiuti a contemplare la sua bellezza, sia nella natura che nelle opere d’arte così da essere toccati dalla luce del suo volto, perché anche noi possiamo essere luce per il nostro prossimo». E’ il tema dell’Udienza generale di oggi del Papa inserita nel ciclo di quelle sulla preghiera. Parole che arrivano proprio durante le ferie, in cui molti visitano luoghi d’arte o contemplano paesaggi. Ma che centra la preghiera con l’arte e la natura?

Benedetto XVI risponde così, saltando a piè pari il sottile dualismo di cui la fede è spesso affetta: «Forse vi è capitato qualche volta davanti a una scultura, a un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o a un brano musicale di percepire che di fronte a voi non c’era solo materia… ma qualcosa di più grande, qualcosa che “parla”, capace di toccare il cuore». Per questo l’arte è preghiera, «capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano».

Il Papa ha poi portato ad esempio le opere nate dall’esperienza di fede che forse ancor più ci aiutano «a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera». Le cattedrali gotiche con «le loro linee verticali che si stagliano verso il cielo e attirano in alto il nostro sguardo e il nostro spirito, mentre, in pari tempo, ci sentiamo piccoli, eppure desiderosi di pienezza…». La capacità di stupirsi dell’ottantenne Joseph Ratzinger colpisce ma non è nuova. Il Pontefice, infatti, ha ricordato anche di quando assistette a un concerto a Monaco di Baviera. Suonavano Bach. Accanto all’allora cardinale c’era un vescovo luterano di monaco a cui il Papa spontaneamente disse: «Sentendo questo si capisce: è vero; è vera la fede così forte e la bellezza che esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio».

Per questo, Benedetto XVI ha concluso così: «Vi invito a riscoprire l’importanza di queste vie anche per la preghiera… Visitate i luoghi d’arte allora non solo come occasione di arricchimento culturale». Fermiamoci, ha chiuso, «a contemplare il raggio di bellezza che ci colpisce, che quasi ci ferisce nell’intimo e invita a salire verso Dio».

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