Turchia, esplosione in miniera. Salgono a 238 i morti accertati

Continuano frenetiche le operazioni di soccorso, al momento risultano intrappolate a duemila metri di profondità ancora 120 persone. Gli ultimi minatori estratti vivi 18 ore dopo l'incidente. La causa dello scoppio un blackout

È stata una strage l’esplosione della miniera di carbone a Soma (qui il video), in Turchia (nella regione di Smirne) che ha fatto sì che la terra diventasse una prigione mortale per molti dei 700 minatori al lavoro al momento dell’incidente. Al momento l’elenco delle vittime sale a 238 morti, altre 120 persone risultano ancora intrappolate sotto terra, a due mila metri di profondità.

CONTINUANO I SOCCORSI. L’esplosione è avvenuta durante il cambio turno ieri pomeriggio e sin dalle 19 di ieri i soccorritori corrono contro il tempo e scavano la terra per raggiungere i minatori ancora intrappolati, che indossavano al momento dello scoppio maschere a gas, con un’autonomia di circa 45 minuti-1 ora e mezza. Le riserve di ossigeno con il passare delle ore sono divenute sempre più scarse, e i soccorritori stanno cercando di fare anche l’impossibile, continuando a pompare aria fresca nelle gallerie in profondità, in modo da provare a garantire un ricambio di ossigeno vitale. La maggiorparte delle vittime è morta soffocata per il monossido di carbonio. Diciotto ore dopo l’incidente, però, altri sei minatori sono stati tratti in salvo e ricoverati in ospedale. I parenti dei dispersi continuano ancora a sperare, stretti quasi in un unico abbraccio, proprio davanti ai cancelli della miniera.

LA DINAMICA DELL’INCIDENTE. L’esplosione, secondo le prime ricostruzioni, è avvenuta a circa due chilometri di profondità e probabilmente è stata causata da un banale cortocircuito. Le gallerie immediatamente sono state invase da fiamme e una coltre di fumo spesso: circa 300 minatori dei 700 presenti nelle altre gallerie al momento dell’incidente, sono riusciti immediatamente a fuggire. Non si sa ancora se l’incendio in profondità sia stato estinto e il black out ha reso ulteriormente difficili le operazioni, tanto che molti soccorritori hanno dovuto essere ricoverati.

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