Tifone Haiyan. Arrivano gli aiuti di papa Francesco, la Cei e i cattolici filippini che abitano in Italia

Donazioni finanziarie da parte della Cei e del Pontefice. A Milano tutto ruota intorno a padre Santos, cappellano della parrocchia di San Lorenzo, dove si riunisce in preghiera gran parte della comunità filippina

La situazione nelle Filippine continua a rimanere tragica. Si contano che ci siano 4 milioni di bambini rimasti senza famiglia. A dare il via alle donazioni è stata la Cei, che ha disposto 3 milioni di euro derivanti dai fondi dell’Otto per mille, come prima risposta solidale. Nel comunicato stampa diffuso dalla Conferenza episcopale sono riportate anche le parole di papa Francesco durante l’Angelus: «Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni delle Filippine e di quella regione, che sono state colpite da un tremendo tifone. Purtroppo le vittime sono molte e i danni enormi. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle, e cerchiamo di far giungere ad essi anche il nostro aiuto concreto». E proprio papa Francesco, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, ha stabilito di inviare 150 mila dollari alle popolazioni sofferenti. Tale somma verrà ripartita attraverso la Chiesa locale nelle regioni più colpite dal tifone Haynan.

PADRE SANTOS A MILANO. Altri aiuti arrivano poi dalla Caritas italiana, che ha stanziato 100 mila euro, la Caritas della diocesi di Roma 30 mila. La maggiore partecipazione viene poi dalle comunità filippine presenti in Italia che si stanno mobilitando. Nel nostro Paese sono ben 150 mila i filippini che vivono e lavorano, la maggioranza dei quali è cattolica. A Roma 34 mila, a Milano 35 mila.
Proprio per quanto riguarda Milano sul Corriere della Sera è riportata la voce di padre Emil Santos, salesiano cappellano della parrocchia milanese di San Lorenzo, Basiglio e San Donato. In questi giorni il suo telefono squilla in continuazione, ma padre Santos ha una risposta per tutti. Sta raggruppando vestiti, generi alimentari e giochi destinati ai sopravvissuti di Tacloban, per poi spedire il tutto a monsignor Precioso Cantillas, vescovo salesiano di Maasin, a Leyte, una delle zone più colpite. Non si pensa però solo alla raccolta, ma anche alla preghiera. Ci sono quattro gruppi che si ritrovano in questi giorni, vanno a recitare il Rosario nelle case in cui ci sia un’immagine della Madonna.

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