Storia di Julis Robert Meier, sventurato fondatore della termodinamica

Storia di Julis Robert Meier (1814 – 1878), medico e naturalista tedesco, tra gli scopritori della legge della conservazione e della trasformazione dell’energia, “sventurato fondatore della termodinamica” (P. Florenskij), raccontata nella storia della fisica di F. Rozemberg (1936):

Per lungo tempo le sue idee non furono accolte, togliendogli ogni stimolo a proseguire il lavoro (…). 

Nel 1842, anno in cui pubblicò le basi delle sue nuove idee sulla forza, egli si dedicò alla costruzione del proprio focolare domestico. Presto, però, le sventure si abbatterono su di lui, raggiungendo l’apogeo nella forma di una continuata e, come si suol dire, non del tutto volontaria permanenza in un ospedale per alienati mentali, tale periodo si protrasse fino alla fine degli anni cinquanta, quando il mondo scientifico riconobbe finalmente i servigi di Meier e i suoi cari si convinsero della sua sanità mentale e del grande valore del suo operato (…).

La sua profonda e convinta religiosità e una concezione idealistica della vita, che alle avversità della vita resistessero, sono riflesse meglio che mai nelle parole conclusive di una delle lezioni che egli tenne nel 1871: «Negli ultimi tempi, come sapete, si voleva elevare la richiesta di cibo a principio sotto il nome di “lotta per la sopravvivenza”; grazie a ciò siamo giunti a conclusioni unilaterali. Certo, una tale “lotta per la sopravvivenza” ha luogo; ma non sono né la fame, né la guerra e neanche l’odio a sostenere il mondo; è l’amore che lo sostiene». 

(Citato in P. Florenskij Stupore e dialettica Quodlibet  pag. 37)

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