Simone scrive a Repubblica. Se io sono Barabba voi siete i farisei

Antonio Simone ha scritto una lettera al giornalista di Repubblica Pietro Colaprico: «La parte di Barabba che mi assegna nel gioco non mi dispiace affatto. Le ricordo che chi mise in croce Gesù furono scribi e farisei con i loro sacerdoti»

Oggi sulle pagine milanesi di Repubblica è stata pubblicata questa lettera di Antonio Simone col titolo “Io, Barabba e le accuse al Pirellone”.

Egregio Dottor Colaprico, mi permetto di intervenire circa una sua risposta di qualche giorno fa in cui mi cita tra lo scherzoso e il preoccupato. In primo luogo vorrei intervenire sulla sua affermazione circa la supremazia della sanità lombarda e milanese fin dal 1700. La vedo già sostenitore della linea del candidato Tabacci alla presidenza della Regione, che usa spesso gli stessi suoi argomenti (o lei i suoi). Vede, io sono stato assessore dal 1987 (nella vecchia giunta Tabacci) e alla Sanità nel 1990 per un anno circa, e posso testimoniare che ciò che dice è profondamente falso. Un conto è affermare che la sanità milanese è sempre stata migliore di quella di tutte le altre Regioni, un altro è essere così ottusi senza osservare ciò che è stato fatto in questi anni.

Io ricordo perfettamente cos’erano gli ospedali pubblici negli anni ’90, le liste di attesa per esami e operazioni, la qualità delle strutture. Oggi non solo i ricchi, ma tutti possono usufruire del meglio a Milano e in Lombardia (che spesso è il meglio rispetto a molti Paesi europei) senza pagare, ricorrendo al Servizio sanitario nazionale e in tempi accettabilissimi. Ciò che è enormemente accresciuto è il patrimonio del settore pubblico e non c’è la rincorsa al letto privato come costoso privilegio, ma concorrenza. Sapesse come apparirebbe più convincente nelle sue tesi se incominciasse ad ammettere il positivo che è stato fatto. Certo, per chi vive per criticare ed essere contro tutto quello che promana dall’“avversario” è un problema. Ma sarebbe più credibile, anche per le giuste critiche.

Peraltro, la parte del Barabba (che mi assegna nel gioco), scelto dai più negando la libertà a Gesù, non mi dispiace affatto. Come nel libro di Laghervist (Barabba) sono stato colpito da quell’uomo (Gesù) e alla fine ho da ringraziare di essere stato liberato, sia di aver creduto poi alla Sua Salvezza. Per la cronaca, le ricordo che chi mise in croce Gesù furono scribi e farisei con i loro sacerdoti. Quelli che hanno da sempre ritenuto di essere i soli dalla parte dei Giusti. Un po’ come lei, e soprattutto come il suo giornale, con i relativi sacerdoti.
Antonio Simone 

Risposta di Piero Colaprico: Non ho mai polemizzato con le persone detenute. Quando esce, se vorrà, potremo confrontarci, e anche in pubblico. Su Barabba e sugli scribi, su che cosa è notizia e che cosa è «bavaglio». Ma spero anche sui famosi 60 milioni di euro per consulenze sulla sanità arrivati a lei e Daccò in questa meravigliosa Regione.

Aspettando giustizia, vediamoci noi (anche con Antonio Simone). L’incontro di Tempi 

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