Simone. Anche voi dite: “Ci vorrebbe la pena di morte”

Nei giorni scorsi sono stati pestati violentemente due detenuti che sono stati riconosciuti come autori di reati spregevoli (picchiato un vecchio, importunata una ragazza di 15 anni). Trentottesima lettera da San Vittore

Trentottesima lettera inviata a tempi.it da Antonio Simone, detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. Qui trovate le lettere che monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, ha scritto a Simone (la lettera di Negri può essere sottoscritta). Qui l’intervista di Simone al Corriere della Sera. Qui gli articoli di Simone pubblicati sul Foglio (1 e 2).

Radiocarcere ha confermato che nei giorni scorsi sono stati pestati violentemente due detenuti che sono stati riconosciuti come autori di reati spregevoli (picchiato un vecchio, importunata una ragazza di 15 anni).

Da chi sono stati picchiati? Dai detenuti comuni. Qui, chi è accusato di reati sessuali o di violenza contro vecchi e bambini, rischia la vita. Il mio compagno di cella, quando guarda la tv e sente notizie simili, dice sempre: «Che ce lo portino qui, ci pensiamo noi».

Infatti questi detenuti, normalmente, sono in un reparto separato, senza possibilità di contatto con altri. Sarebbero massacrati.

Succede come quando, a casa vostra, guardando la tv, davanti a reati spregevoli dite: “Ci vorrebbe la pena di morte”. Uguali, dentro e fuori.

I due sono stati portati nel reparto speciale.

Antonio Simone

Lettere precedenti:

37. Il lavoro, la passeggiata e il mio nuovo soprannome (“zio”)

36. Dio è morto e anche noi non stiamo bene. Ma si risorge

35. Cosa ci sostiene? La coscienza di essere voluti

34. Ho cambiato cella e raggio. E la porta è aperta

33. «Scusa. Sono un pirla. Ti amo» 

32. Quel che ho ricevuto in dono e non riesco a trattenere

31. San Francesco riletto da noi carcerati

30. Il segreto (rivoluzionario) del nuovo compagno di cella

29. Quando Repubblica mi chiederà scusa?

28. La preghiera non è superstizione, ma domanda

27. Leggere “L’annuncio a Maria” dietro mura alte 5 metri

26. Sono un corpo sequestrato perché non dico “tutto”

25. Devo mentire su Formigoni per uscire?

24. L’autolesionismo e una domanda: perché fare il bene?

23. Il carcere può esser casa se l’orizzonte è l’infinito

22. Per le vostre preghiere ho vergogna e vi ringrazio

21. Il gioco dei 30, 50, 70, 100 milioni

20. Lo sciopero della fame, i cani e la spending review

19. Sciopero della fame. Appello da San Vittore

18. Che me ne faccio del prete in carcere?

17. In carcere l’Italia gioca in trasferta e comandano gli albanesi

16. Leggo Repubblica solo per capire se posso chiedere i danni

15. La mia speranza (cosa disse don Giussani nel 1981)

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12. «Sono di Cl non perché sono giusto. Ma per seguire una via»

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10. Gli scarafaggi, il basilico e l’urlo nella notte

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8. Cresima in carcere con trans. Sono contento

7. Repubblica mi vuole intervistare. Ok, ma a due condizioni

6. In quel buio che pare inghiottirmi, io ci sono

5. La rissa e l’evirazione. Storie di ordinaria follia a San Vittore

4. Io, nel pestaggio in carcere con cinghie e punteruoli

3. «Ezio Mauro, se vuoi farmi qualche domanda, sono pronto»

2. Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità

1. Lettera dal carcere di Antonio Simone. Con una domanda a Repubblica

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