Si aggrava la crisi politica in Tunisia: tre ministri laici lasciano il governo islamista guidato da Ennahda

Dopo l'assassinio di Belaid, il partito laico del presidente Marzouki ha deciso di ritirare i suoi tre ministri dal governo perché «Ennahda non ha dimesso il ministro degli Esteri e quello della Giustizia, come avevamo chiesto».

Si fa sempre più instabile la situazione in Tunisia. Dopo l’assassinio mercoledì scorso di uno dei leader dell’opposizione, Chokri Belaid, i democratici hanno abbandonato i loro 90 seggi nell’Assemblea costituente, che ha eletto il governo provvisorio e che funge da Parlamento provvisorio.

MARZOUKI LASCIA ENNAHDA. Oggi, il partito laico del presidente Moncef Marzouki, alleato al governo degli islamisti di Ennahda, ha deciso di ritirare i suoi tre ministri dal governo perché «Ennahda non ha dimesso il ministro degli Esteri e quello della Giustizia, come avevamo chiesto».

JEBALI CONTRO IL SUO PARTITO. Il governo, che ora si ritrova azzoppato, potrebbe dimettersi del tutto. La scorsa settimana, il premier Jebali, esponente di Ennahda, aveva annunciato dopo l’omicidio di Belaid lo scioglimento del governo in favore di un gruppo di tecnici. La sua mossa, però, è stata stoppata dal leader di Ennahda Ghannouchi, secondo cui il partito non era stato informato. Il premier ha quindi annunciato che presenterà in settimana un governo di tecnici e se il suo partito si rifiuterà di sciogliere il governo, allora sarà costretto a dimettersi.

BELAID, MATTEOTTI TUNISINO. Come dichiarato a tempi.it dal direttore del Corriere di Tunisi Silvia Finzi, «Belaid aveva un ruolo molto importante all’interno del mondo democratico perché mediava tra l’ala democratica di centro e centrosinistra e quella di sinistra. Era un personaggio chiave nel compattare un progetto di società alternativa agli islamisti». Anche se l’identità dell’assassino è ancora sconosciuta, continua, in tanti accusano Ennahda di essere il mandante: «In Tunisia negli ambienti intellettuali è uno il nome che circola: Giacomo Matteotti».

@LeoneGrotti

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