Senza Dallas, non avremmo avuto Berlusconi. E senza la Fiat, Gramellini

 UOMOFOBI. Bocciato perché maschio. Per la prima volta nella sua storia l’Europa respinge un candidato ad un incarico di prestigio con la sola motivazione che è del genere “sbagliato”.
Andrea Bonanni sulla bocciatura della nomina di Yves Mersch nel board della Bce, la Repubblica

FOSSE GAY ANCORA ANCORA. La scelta di Mersch (…) era stata fatta a luglio dai ministri finanziari e confermata all’unanimità dal vertice dei capi di governo. Si tratta di una personalità ben conosciuta e la cui competenza è indiscussa. Ma il Parlamento da tempo reclama un riequilibrio dei generi nelle istituzioni e in particolare al vertice della Bce, che è la più “maschilista” di tutte.
Andrea Bonanni sulla bocciatura della nomina di Yves Mersch nel board della Bce, la Repubblica

SONO 165 MILIONI DI CURRICULUM. Se la nomina di Mersch fosse solo una questione di merito? «È una fesseria. La zona euro ha 330 milioni di cittadini di cui la metà sono donne. Mi volete dire che non ce n’è neppure una che sia all’altezza? Non scherziamo».
Sylvie Goulard, eurodeputata francese all’origine della campagna che ha portato al no di Strasburgo alla nomina di Yves Mersch nel board della Bce, intervistata da Anais Ginori, la Repubblica

COOPTATO LUI, TRASPARENTE LEI. Il mondo della finanza è ancora troppo maschile? «Non penso che le donne al potere siano migliori o che prendano meno rischi degli uomini. Credo però che sia importante reagire all’attuale crisi con la ricerca di nuovi talenti, aprendo procedure di nomina più trasparenti anziché andare avanti con la vecchia cooptazione».
Sylvie Goulard, eurodeputata francese all’origine della campagna che ha portato al no di Strasburgo alla nomina di Yves Mersch nel board della Bce, intervistata da Anais Ginori, la Repubblica

FAVOURITES. Su Internet gira un video di Ruby minorenne che, vestita di pelle e borchie, fa uno spettacolino alla discoteca Albicocca.
Piero Colaprico riprende l’intervista di Ruby Rubacuori a Servizio pubblico, la Repubblica

AH, SAPERLO. «C’erano (ad Arcore, ndr) – dice Ruby – ragazze più disinvolte, altre che lo erano meno. Io facevo parte della seconda categoria (…)». Viene da chiedersi: ma se Ruby era la meno disinvolta, le altre che cosa potevano fare?
Piero Colaprico riprende l’intervista di Ruby Rubacuori a Servizio pubblico, la Repubblica

STRANO MA VERO. Se pure Berlusconi ha fatto il passo indietro dalla politica in primissima persona, i suoi processi non si fermano.
Piero Colaprico, la Repubblica

E SENZA GLI INCENTIVI, NIENTE GRAMELLINI. Esagerando un po’, ma neppure troppo, senza Dallas non avremmo avuto il ventennio berlusconiano.
Massimo Gramellini, la Stampa

E L’OROLOGIO FINÌ SOTTO IL POLSINO. Fu quel telefilm (Dallas, ndr) a lanciare la tv commerciale in Italia e a rieducare al ribasso i palati degli italiani, abituandoli al lusso volgare, alla ricchezza ostentata, al cinismo simpatico e agli altri stereotipi con cui la cultura pop degli Anni Ottanta ha innervato la proposta politica del berlusconismo.
Massimo Gramellini, la Stampa

SCONTRO FRA BABBIONI. Quante siano le amazzoni (di Berlusconi, ndr) ancora non si sa, resta una curiosità: cosa ci troveranno mai le donne in quel signore anziano e dipinto, giocherellone, con amici poco raccomandabili e ragazzette allegre, certo molto ricco e generoso, ma insomma.
Natalia Aspesi, la Repubblica

SIAM QUI A PETTINARE BERSANI. Alessandra Moretti, portavoce della campagna di Bersani, alla domanda: ma chi è più bello tra Bersani e Renzi?, ha aggiunto: «Bersani tutta la vita. Avete visto le sue foto da giovane con i capelli fluenti? Assomiglia a Cary Grant».
Corriere della Sera

CREPI L’AVARIZIA. Proto, 38 anni, imprenditore, (…) ha parcheggiato l’Audi dentro l’Arena. Proprio accanto al muro del vecchio stadio. (…) Sul cruscotto è rimasto un foglio intestato all’azienda, che porta il suo nome. «Se volete mettere una multa fate pure! Ma non rimuovetela. Tempo un paio d’ore che finisco una riunione e la sposto. Al massimo mettete una doppia multa!! Grazie».
A. Ga., Corriere della Sera

UN TAL SEVERGNINI. Va da sé che un passante ha visto, ha chiamato il Corriere e ha inviato la fotografia. Non ha voluto dar il nome e l’età. È un signore còlto da indignazione. Punto.
A. Ga., Corriere della Sera

IL COURIER DELLA EVENING. A essere in crisi è tutta l’industria delle news (cartacea e online), e a provocare la crisi è meno la concorrenza dei blogger che la difficoltà di inventare nuovi modelli di business.
Carlo Formenti, Corriere della Sera

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