Scozia: figli obesi, il Comune li toglie ai genitori

E' successo a Dundee, in Scozia, dove gli assistenti sociali del Comune hanno tolto ai genitori la potestà di quattro figli perché obesi, anche se altri fatti avvenuti fanno pensare a ulteriori motivazioni che vanno al di là del peso. La notizia però fa il giro del mondo: l'ideologia salutista comincia a spaventare le famiglie

In Scozia, a Dundee, gli assistenti sociali del Comune hanno deciso di togliere a due genitori la potestà dei loro quattro figli più piccoli e di darli in affido o in adozione. Il motivo, a quanto sembra, risiede nell’obesità dei genitori e in quella dei figli, che nessuna dieta pare capace di far dimagrire. Nel 2008 – quando gli assistenti sociali hanno cominciato a seguire la famiglia composta da genitori e sette bambini, di cui solo uno non sarebbe obeso – il figlio di 12 anni pesava 100 chili, la sorella di 11 anni 75 chili, la piccola di tre anni 25 chili.

La notizia ha fatto scalpore in tutto il Regno Unito, anche perché non era mai successo prima che, con la motivazione del peso, dei figli venissero separati dal resto della famiglia. E i genitori protestano: «Possiamo anche non essere perfetti» ha dichiarato la madre, «ma amiamo i nostri figli con tutto il cuore. Immaginare un futuro in cui non li potremo più vedere è semplicemente intollerabile».

Non si capisce se quella del peso sia davvero l’unica motivazione addotta dai servizi sociali, i quali hanno cominciato a monitorare la famiglia nel 2008, dopo che uno dei figli accusò il padre di averlo colpito alla fronte. Poi ritrattò, ma da quel momento la famiglia extra-large si è ritrovata sotto la lente di ingrandimento del Comune. Così, alla preoccupazione del peso, se ne sono aggiunte altre: quando il figlio più piccolo della coppia, senza che ci fosse nessuno intento a badarlo, è stato ritrovato a gattonare per casa da solo oppure sopra un posacenere rovesciato o intento a cercare di mettere in bocca oggetti pericolosi. Niente di eccezionale? Forse.

Ma anche per questo il Comune ha deciso di trasferire la famiglia in uno stabile, dove solo tre figli alla volta potevano abitare con i genitori. Gli altri, intanto, vivevano in affido. Nella casa, la famiglia doveva mangiare alla presenza di un assistente sociale che li controllasse. Ma non è servito: i figli non perdevano peso. Da qui, la decisione finale: toglierli dalla custodia dei genitori.

E se lo sdegno di tante persone ha fatto il giro del mondo, i servizi sociali di Dundee, attraverso il Consiglio comunale, non ci stanno a fare la parte degli aguzzini e respingono le accuse: «Il Consiglio agisce sempre nel miglior interesse dei bambini e ha come unico obiettivo la loro sicurezza e il loro benessere». I genitori non sono accusati di abusi o violenze di nessun tipo, solo di mettere a rischio la salute dei figli obesi.

Il caso della famiglia scozzese, che ha già fatto ricorso in ogni sede legale possibile per riavere i figli, ha accentuato la paura che si affermi la visione salutista del mondo anglosassone e americano che, come scriveva Ferraresi sul numero 17 di Tempi, vuole ridurre «il concetto di “salvezza” a quello di “salute”, mettendo fuorilegge tutto ciò che può distrarre dall’idea che l’umanità si compia nell’eliminazione dei grassi. Una volta che il precetto della purezza salutista si sarà affermato come il sentire corrente, gli architetti sociali potranno finalmente lavorare all’organizzazione della felicità dell’uomo».

Leggi l’articolo integrale di Ferraresi, pubblicato sul numero 17 di Tempi: “In linea. Puritani alla crociata salutista”.

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