Scatti sahariani raccontano i misteri del fotografo senza frontiere Peter W. Häberlin

Tra il 1949 e il 1952 Peter W. Häberlin (nato nel 1912 nel villaggio rurale di Oberaach, in Svizzera – Cantone Turgovia) realizzò il suo reportage Trans-Sahariano, una serie immensa di scatti fotografici nati da quattro viaggi, uno dei quali avvolto ancora da molti misteri, come la sua intera vita, che egli compì seguendo le antiche vie carovaniere che da Algeri attraversavano il Sahara per terminare nel Camerun settentrionale. La macchina fotografica ha accompagnato il suo lento peregrinare nel mondo, raccontando la sua tensione verso il viaggio, valvola di sfogo irrefrenabile che lo conduceva alla conoscenza di mondi lontani. E proprio poco dopo le sue peregrinazioni nel continente africano trovò la morte, nel 1953, in un tragico incidente occorsogli alla vigilia di un’altra importante partenza, questa volta per il Messico.

Quando si vuole raccontare la storia di una persona schiva della cui vita si sa ben poco, la curiosità che deriva dall’interesse per quel soggetto è sempre direttamente proporzionale alla difficoltà di reperirne valide testimonianze. Un gran lavoro di ricerca lo ha fatto il Museo delle Culture di Lugano che dopo due anni di intenso lavoro ha dato vita ad un percorso espositivo dedicato al fotografo svizzero, dal titolo Sahara. Peter W. Häberlin – Fotografie 1949-1952, che mette in mostra, fino al 10 marzo 2013, 128 fotografie ordinate secondo un percorso narrativo che permette di precisare le diverse tematiche e i caratteri salienti della fotografia e della visione del mondo dello spirito libero del fotografo viaggiatore.

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