Sarkozy: «Ue a rischio distruzione». Nobel: «Eurobond, non austerity» – RS

Nicolas Sarkozy arringa la gente a Tolone: «La crisi dell'euro può spazzare via tutto». I premi Nobel per l'economia danno consigli a Monti: «Siamo in recessione, l'austerity non è una buona idea». E all'Europa: «Gli eurobond dal punto di vista economico e politico sono la strada giusta»

Mentre Nicolas Sarkozy, presidente francese, infiamma le platee di Tolone dichiarando che «la Francia milita per un nuovo trattato europeo che riformi e ripensi l’organizzazione dell’Europa» e che «la crisi dell’euro può spazzare via tutto, dunque difendere l’euro è difendere l’Europa», i premi Nobel per l’Economia avvertono l’Italia: «Siamo in recessione, non sarebbe una buona idea avere troppa austerity». Il Nobel 2010, Christopher Pissarides, insieme ad altri a Venezia per i “Nobels Colloquia”, dà anche consigli a Monti: «Per l’Italia è necessario riformare il mercato del lavoro e proprio per questo è fondamentale il coinvolgimento dei sindacati».

Sindacati che accettano i sacrifici, ma non ne vogliono sapere della stangata. In effetti, ammette Pissarides, «non è raccomandabile per l’Italia adottare misure troppo restrittive. Inoltre, l’indebitamento pubblico si sta riducendo e anche i tassi d’interesse caleranno, ma meglio non esagerare con l’austerity»” (Avvenire, p. 5).

Eric Maskin, premio Nobel dell’Economia nel 2007, ha invece le idee chiare sulla strategia che dovrebbe adottare l’Europa: “«Questo non è più il momento delle mezze misure e questo anche in riferimento al tema degli eurobond. È chiaro che rappresentano uno strumento valido e irrinunciabile e sebbene da un punto di vista politico capisco che vi siano resistenze, soprattutto da parte della Germania che rischia di pagare più di tutti, da un punto di vista puramente economico non ho dubbi che questa sia la strada giusta. Oltretutto – conclude – permetterebbero di compiere quel passo decisivo verso una piena integrazione dell’eurozona che a mio parere non può più attendere»” (Avvenire, p. 5).

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