Riparte la scuola. Ricomincia la grande avventura dell’educazione

Piccoli e grandi, insegnanti e genitori, sono pieni di aspettative e di timori: che cosa mi offrirà di nuovo, di impensato, di imponderabile questo anno che inizia?

Riceviamo e pubblichiamo.

La scuola ricomincia e tutti sono in “pole position”, piccoli, grandi, insegnanti e genitori col cuore e la mente pieni di aspettative e di timori: chissà come sarà l’anno che comincia! In verità la domanda ne sottende un’altra più profonda: che cosa mi offrirà di nuovo, di impensato, di imponderabile questo anno che inizia?

Quando questa domanda viene a galla la sussurriamo esitanti ma anche speranzosi: cosa accadrà? Mai come in questi momenti percepiamo la profondità della nostra attesa! Cosi carichiamo i preparativi per i primi giorni di scuola di una particolare euforia, consapevoli della sfida che i tempi ci lanciano e cercando di affrontarla scommettendo su tutte le nostre risorse.

I piccoli stanno di fronte alla realtà che li attende senza “se” e senza “ma” e la affrontano con semplice immediatezza. Gli adulti, insegnanti, genitori, nonni resistono lanciandosi in frenetici preparativi di libri e quaderni, in sguardi pensosi sui ragazzi (ce la farà?), in occhiate guardinghe alla “nuova insegnante”.

La scuola deve saper rispondere a queste attese con competenza, con la suggestività di una proposta accattivante, con un buon lavoro di squadra. E non è poco! I genitori dovranno regalare agli insegnanti quel bene dimenticato che è la fiducia, perché solo così potranno insieme prendere per mano una giovane vita e sostenerla nella crescita.

A questo punto sarebbe doveroso sottolineare che tutto questo potrà efficacemente attuarsi laddove sia possibile una comunanza di valori tra genitori e scuola liberamente scelta. Ma non è questo il luogo per temi tanto importanti, ci limitiamo a sottolineare che all’inizio della grande avventura della educazione occorre prima di tutto “stare a vedere” come la vita fiorirà e quali frutti nasceranno da coloro di cui ci siamo presi cura. Come ben rammenta san Gregorio di Nissa, grande figura dei primi secoli, che ammoniva: «I concetti creano idoli, solo lo stupore conosce».

Foto Ansa

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