Rassegna stampa/1 Asse Berlusconi-Tremonti per il rilancio dell’economia

Il pacchetto di misure annunciato dal premier sarà discusso in Consiglio dei ministri martedì. Tra le misure, riforma dell'art 41. della Costituzione per favorire le liberalizzazioni, rilancio del Piano casa, del Piano per il Sud e per la Banca del Sud. Berlusconi al Tg1: «Crescerà il Pil del 3-4% in 5 anni»

Ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il premier Silvio Berlusconi hanno fatto il punto sul piano che dovrebbe essere portato già martedì sul tavolo del Consiglio dei ministri: modifica dell’art. 41 della Costituzione, “rilancio del Piano casa e del Piano Sud, di cui farebbe parte anche un nuovo intervento per la fiscalità di vantaggio nel mezzogiorno” (Corriere, p. 5).

Berlusconi, in un’intervista di ieri al Tg1, ha affermato che l’obiettivo
del pacchetto di misure è di dare una scossa all’economia che permetta di «far crescere il Pil del 3-4% in 5 anni». Il perno delle misure è la riforma dell’art. 41 “che sarà alleggerito, ma non stravolto, né appesantito da commi aggiuntivi. […] Liberalizzazioni, dunque, ma non nuove leggi e soprattutto senza nuova spesa pubblica, perché, come ripete anche in questi giorni il titolare del Tesoro, «la via dello sviluppo non è quella del deficit di bilancio». Se i soldi non c’erano prima, non ci sono neanche adesso: così, nel pacchetto di misure  ci sarà, di fatto, solo la messa a punto di strumenti già avviati” (Corriere, p. 5).

“A cominciare dal Piano casa, lanciato da Silvio Berlusconi
tre anni fa, ma mai decollato per la resistenza delle Regioni. […] Non ci saranno nuovi interventi normativi neanche per il rilancio del Piano Sud. Il progetto, che punta soprattutto al coordinamento dei fondi regionali per la realizzazione di grandi infrastrutture, è già stato esaminato dal Cipe e deve essere attuato. Nel piano c’è anche il riordino degli incentivi alle imprese. Potrebbero esserci nuovi avanzamenti anche per la Banca del Sud. Il governo probabilmente inserirà nel decreto Milleproroghe la possibilità per la Banca di appoggiarsi alla rete esistente degli sportelli di Poste italiane. Il decreto approderà al Senato mercoledì prossimo” (Corriere, p. 5).

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