Quando c’è qualcosa di strano c’è qualcosa di strano

Quando c’è qualcosa di strano c’è qualcosa di strano. Sembra un’affermazione lapalissiana ma è un buon criterio per capire cosa ci succede attorno. Non è strano che un paese come l’Italia, in piena crisi economica, s’impegni a fondo in una battaglia per garantire agli omosessuali il diritto di allevare bambini?

C’è qualcosa di strano…

All’inizio del ‘900 l’Inghilterra possedeva l’impero più vasto della storia. Dopo la seconda guerra mondiale la leadership è passata all’alleanza angloamericana. Nei due paesi vige una solida democrazia che è compatibile con un’oligarchia costituita dai più ricchi e dall’establishment inglese attorno alla Corona. Secondo la cultura di quest’oligarchia i ricchi hanno il diritto di governare il mondo, i cattolici hanno il diritto di esistere purché si occupino esclusivamente dei malati e degli emarginati, mentre il resto della popolazione è carne da cannone. La massoneria è il principale strumento di governo.

Due libri recenti fanno luce su questo fenomeno: il primo è Massoni/Società a responsabilità illimitata scritto da Gioele Magaldi, gran maestro massone, edizione Chiarelettere; il secondo è Una storia della Chiesa di Angela Pellicciari, edizione Cantagalli. Il primo libro spiega come la storia mondiale degli ultimi secoli ha avuto come regista la massoneria. Il secondo descrive come nel 1717 nasce in Inghilterra la massoneria e la sua influenza su regni e democrazie moderne.

Gli strumenti della massoneria sono: la cooperazione fra gli iniziati, i grandi mezzi di comunicazione, i servizi segreti, l’influenza sulla magistratura e sulla politica dei paesi. Lo scopo della massoneria non è solo quello di combattere la Chiesa Cattolica ma di creare una società secondo i criteri del soggettivismo individualista. Per raggiungere lo scopo occorre scardinare non solo i principi della morale cristiana ma anche i valori tradizionali della società occidentale. Dagli anni ’60 in poi quest’operazione ha assunto le dimensioni di un’onda gigantesca e inarrestabile che ha travolto l’istituto del matrimonio, ha imposto il diritto d’aborto, consente di manipolare gli elementi costitutivi della vita umana, promuove l’eutanasia, esalta l’omosessualità, inventa il gender e prossimamente affermerà il diritto di pedofilia. Attraverso i giornali ma soprattutto il cinema, la tv e il web si plasmano le coscienze strumentalizzando il sentimentalismo dei casi “pietosi” e offrendo modelli di felicità raggiunta attraverso la liberazione dai vincoli morali. Con questa tecnica pacifici cittadini diventano accesi paladini di tesi “progressiste”, incapaci di tollerare chi non pensa secondo il criterio unico dei media.

Lo scopo della massoneria non è solo il rivolgimento sociale ma assicurare i maggiori profitti possibili ai più ricchi. Ecco perché si accendono conflitti che sembrano inspiegabili, “dal massacro dell’11 settembre all’avanzata dell’ISIS in questi giorni” (letteralmente dal libro Massoni). Il risultato è che gli 80 più ricchi del mondo guadagnano quanto 3 miliardi e mezzo di più poveri. Proprio oggi che abbiamo i mezzi perché tutta l’umanità possa vivere in modo dignitoso.

La resistenza a quest’ondata di destabilizzazione sociale deve essere decisa altrimenti saremo distrutti. È un’onda che lascia dietro di sé solo sterilità e pianto, apre le porte al caos politico-sociale e segna il tramonto dell’Occidente. Questo è il motivo di fondo per cui parteciperò alla prossima giornata per la famiglia.

Occorre promuovere un modello di vita in cui l’amore fedele abbia cittadinanza, la solidarietà e le relazioni fra le persone siano fiorenti, il lavoro sia vissuto come mezzo per portare prosperità a tutti. Per chi è credente occorre usare il gran mezzo della preghiera e del digiuno affinché la Provvidenza ponga fine a queste sofferenze e conceda felicità in questa vita e nell’altra.

Per necessità di spazio ho dovuto schematizzare ma è bene che le persone di buona volontà non siano ingenue, non si perdano in casistiche e distinzioni interminabili ma si accorgano della grande posta in gioco.

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