“Presenti… inclusi”. Dal lago di Como all’Etna, il bello della scuola

Grazie al Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo si combatte la dispersione scolastica a Napoli, Cagliari, Catania, Como e Milano

A pochi mesi dall’ultima relazione della Corte dei Conti che individuava un tasso di dispersione scolastica nel nostro paese pari al 14,5 per cento, c’è chi ha il coraggio delle parole e delle azioni: non c’è scuola senza apprendimento, ma nemmeno senza occasione di esperienza e solidarietà. E siccome coi pensieri non ci si allontana da quel sostrato culturale che identifica l’educazione nella mera acquisizione di un kit di comportamenti e di nozioni tecnico-pratiche facilmente spendibili, dalle parole passa ai fatti: ammontano a circa 27 milioni euro le risorse che il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, in capo alla Presidenza, ha erogato a favore di progetti realizzati da enti non profit, con una dotazione per il 2019 di oltre 13,5 milioni, impegnati in particolare nel contrasto alla dispersione scolastica (una delle tre aree di intervento del Fondo per il biennio 2019-2020, insieme alla violenza sulle donne e sui minori e alla demenza senile).

L’ADUNATA A MILANO

Lo ha annunciato l’istituto la mattina del 15 ottobre quando, in collaborazione con la Fondazione Lang, il Fondo di Beneficenza ha organizzato a Milano l’incontro “Presenti… inclusi: Esperienze e progetti di inclusione sociale e contro la dispersione scolastica”, una giornata di presentazione delle esperienze sostenute e destinate alla formazione e al lavoro, con una particolare attenzione a quelle persone tra i 15 e i 29 anni che né studiano né hanno un’occupazione. «La dispersione scolastica è un problema grave per la società, che perde risorse preziose – ha spiegato Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo -. Colpisce i giovani, riduce le possibilità di sviluppo personale e l’autostima, la consapevolezza di sé. Intesa Sanpaolo ha un fondo che alimenta gli interventi in quel campo attraverso le organizzazioni sul territorio che si occupano di questi problemi. Non lo facciamo direttamente per non creare un’organizzazione che sostituisca chi già lo fa con grande sensibilità. Le scegliamo, le monitoriamo e le aiutiamo a migliorare».

I QUARTIERI DIFFICILI, DA SCAMPIA A CAGLIARI

Se un progetto funziona in capo a tre anni cammina con le proprie gambe, ed è quello che hanno dimostrato le realtà che si sono raccontate a Milano. Nate da esperienze diverse, in contesti diversi, ma tutte certe del punto sorgivo di ogni progetto educativo: bellezza. È stata questa la parola più usata per descrivere la rinascita dei ragazzi di Napoli, Cagliari, Catania, Como e Milano. Prendete l’Istituto Virgilio IV di Scampia: dopo quattro settimane di didattica innovativa (caccia al tesoro, lezioni all’aperto) promossa da Next-Level durante l’estate, il progetto pilota “Proud of You” ha contagiato altri tre plessi scolastici siti in quartieri ad altissimo degrado socio-economico proponendo un approccio rivoluzionario alla matematica e all’italiano durante tutto l’anno, attività ricreative e culturali alla scoperta del territorio, nonché percorsi professionalizzanti per le madri dei 220 studenti dei quattro istituti coinvolti. Oppure il recupero dell’ex mercato civico di una periferia dimenticata del sud della Sardegna: ostaggio di spacciatori e delinquenti, arena di combattimenti per cani e fight club di ragazzi violenti disperati, oggi Exmè è diventato il cuore di una comunità viva grazie a Domus De Luna che da 15 anni realizza interventi volti a favorire l’inclusione sociale, la prevenzione e la cura del disagio giovanile, in uno dei quartieri più difficili della città di Cagliari. Arte, musica, sport, banco alimentare e di abiti usati, festival ed eventi culturali: sono gli ingredienti della piccola e felice rivoluzione che ha restituito a famiglie e ragazzi la possibilità di rimettersi in gioco e fare comunità laddove era solo degrado e miseria.

BELLEZZA A CATANIA, COMO E MILANO

Dalla Sardegna a Catania, perché “Librino è bellezza”: si chiama così il progetto ideato dall’Associazione Fiumara d’Arte per il quartiere catanese. Dove la bellezza diventa fattore di cambiamento personale e sociale e i laboratori creativi promossi a scuola dall’associazione diffondono negli alunni uno sviluppo di competenze critiche legate al senso del bello dove chiunque ha diritto di cittadinanza: guardare per credere la monumentale installazione fotografica, che corre lungo il muro di un viadotto di 500 metri, ispirata al Cantico di San Francesco, protagoniste le immagini di più di mille abitanti del quartiere.

E poi c’è Cometa, la cui bellezza ha conquistato anche il New York Times e che non si limita a debellare la disoccupazione o il fenomeno Neet, ma a prevenirla, favorendo l’inserimento lavorativo di 60 studenti del progetto “W4T – Work for Tomorrow” in una delle 700 aziende partner dell’ormai celebre cooperativa sociale di Como e soprattutto sostenendo i desideri di ciascun ragazzo: sognare un lavoro, una famiglia, dei figli, nulla è lasciato indietro. Nemmeno a Milano, dove la Scuola Bottega della Strada forma ogni anno due classi di ragazzi a rischio drop-out alternando lezioni, laboratori e attività didattiche per dare a ciascuno tempo e modo di ritrovare fiducia in se stesso e vivere la scuola e il lavoro come un’opportunità per sé, per la persona, in ogni luogo e circostanza.

Foto Ansa

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