Perché non è stato vano il sacrificio di Veronica, che non si è curata finché è nata Matilde

L’infermiera veneta ha ritardato le cure pur di dare alla luce la sua bimba. È poi morta in seguito alle complicazioni di una broncopolmonite

Tratto dal blog di Giuliano Guzzo Per ignoranza, spesso, tendiamo a pensare che sacrificarsi voglia dire negare se stessi mentre invece significa donarsi, non cioè soffocare bensì dilatare il proprio animo, farlo conoscere attraverso la generosità. La differenza è totale e la storia di Veronica Giazzon (foto da Facebook) – l’infermiera veneta che ha ritardato cure per lei fondamentali pur di dare alla luce Matilde, la sua bimba, e poi morta in seguito alle complicazioni di una broncopolmonite – la testimonia con chiarezza. Questa donna di 36 anni, infatti, si è sacrificata; ma solo uno sguardo straordinariamente superficiale potrebbe non accorgersi che più che perdere la propria vita l’ha data, che ben prima di cedere alla leucemia ha seguito la sua vocazione di madre.

Il tutto con una lucidità straordinaria, che l’ha assistita anche quando – come provano le sue parole su Facebook – sapeva di avere davanti l’ultima prova: «Non sempre la vita ci riserva solo belle sorprese. Da una settimana sono ritornata a Verona per ricaduta malattia. Ora di nuovo fuori gli artigli, bisogna lottare tutti insieme. Ci sarete vero? Ci conto. Vi voglio bene». Ora, come poteva questa donna conciliare così l’amara consapevolezza di una vita che non «ci riserva solo belle sorprese» con la voglia di tirare «di nuovo fuori gli artigli»? Rassegnarsi sarebbe stato normale, comprensibile, umano. Ma Veronica non era sola e, oltre che sulla vicinanza della famiglia, contava ed ha contato, fino all’ultimo, su quella più alta: quella della fede.

Recitava ogni giorno il rosario ed aveva voluto dinnanzi a sé, in camera da letto, una lettera incorniciata di papa Francesco – il «mio papa», lo chiamava – che il fratello le aveva portato di ritorno dal Vaticano, dopo si era recato per chiedere al Santo Padre preghiere per lei. Che sabato scorso, purtroppo, è morta. Dunque il sacrificio di questa mamma è stato vano, un mero annullamento di se stessa? Potrebbe sembrare anche così. Gli occhi di Matilde ed Alice, l’altra figlia, del marito Federico e del fratello Davide, però, hanno visto molto di più. E se qualcuno si rattristerà al pensiero che Veronica se ne sia andata sapranno ricordargli la verità, e cioè che neppure oggi, nel regno del provvisorio, tutto finisce. Soprattutto se si tratta dell’abbraccio di una mamma.

@giulianoguzzo

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