Papa Francesco all’Angelus: «L’unità della Chiesa è più importante dei conflitti»

Il Santo Padre all'Angelus ha esortato i fedeli e le comunità cristiane (diocesi, parrocchie, associazioni, e movimenti) non solo a pregare, ma anche a «lavorare per costruire l'unità della Chiesa»

Papa Francesco questa mattina all’Angelus ha sottolineato l’importanza dell’unità per la Chiesa. Dopo la celebrazione con i nuovi cardinali, il Papa ha ricordato come, già ai tempi di San Paolo, la Chiesa si trovasse di fronte alle divisioni: «Nella comunità di Corinto – ha esordito il Papa commentando la seconda Lettura di questa domenica – si erano formati dei gruppi che si riferivano ai vari predicatori considerandoli loro capi dicendo: “Io sono di Paolo, io sono di Apollo, io sono di Cefa…” (1,12)». San Paolo, però, ha aggiunto il Santo Padre, «spiega che questo modo di pensare è sbagliato, perché la comunità non appartiene agli apostoli, ma sono loro, gli apostoli, ad appartenere alla comunità» e «la comunità, tutta intera, appartiene a Cristo!».

COSTRUIRE L’UNITÀ. «Da questa appartenenza – ha proseguito Papa Francesco – deriva che nelle comunità cristiane (diocesi, parrocchie, associazioni, e movimenti) le differenze non possono contraddire il fatto che tutti, per il Battesimo, abbiamo la stessa dignità: tutti, in Gesù Cristo, siamo figli di Dio. E questa è la nostra dignità: in Gesù Cristo siamo figli di Dio. Coloro che hanno ricevuto un ministero di guida, di predicazione, di amministrare i Sacramenti, non devono ritenersi proprietari di poteri speciali, padroni, ma porsi al servizio della comunità, aiutandola a percorrere con gioia il cammino della santità».
La Chiesa, ha poi proseguito il Santo Padre, «affida la testimonianza di questo stile di vita pastorale ai nuovi Cardinali». «Il Concistoro di ieri e l’odierna Celebrazione eucaristica ci hanno offerto un’occasione preziosa per sperimentare la cattolicità, l’universalità della Chiesa, ben rappresentata dalla variegata provenienza dei membri del Collegio Cardinalizio, raccolti in stretta comunione attorno al Successore di Pietro». E ha aggiunto: «Che il Signore ci dia la grazia di lavorare per l’unità della Chiesa, di costruire questa unità, perché l’unità è più importante dei conflitti. L’unità della Chiesa è in Cristo, i conflitti sono problemi che non sempre sono di Cristo».

LA VOCAZIONE DEL VESCOVO. Concludendo, papa Francesco ha ricordato qual è la «vocazione» di un vescovo e di un cardinale: «Servire il Popolo di Dio», «essere servitore, servire in nome di Cristo». E ha esortato i fedeli presenti a rinnovare «la fede, l’amore per Cristo e per la sua Chiesa» e «a sostenere questi Pastori e ad assisterli con la preghiera, affinché guidino sempre con zelo il popolo che è stato loro affidato, mostrando a tutti la tenerezza e l’amore del Signore». «Pregate per noi – ha chiesto il Papa – perché siamo buoni servitori: buoni servitori, non buoni padroni!». «Tutti insieme, vescovi, presbiteri, persone consacrate e fedeli laici – ha aggiunto – dobbiamo offrire la testimonianza di una Chiesa fedele a Cristo, animata dal desiderio di servire i fratelli e pronta ad andare incontro con coraggio profetico alle attese e alle esigenze spirituali degli uomini e delle donne del nostro tempo. La Madonna ci accompagni e ci protegga in questo cammino».

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