Paolo Liguori: «Se facessi parte del sindacato dei poliziotti bloccherei gli spettacoli/comizi di Beppe Grillo»

Paolo Liguori non ha dubbi: Beppe Grillo deve abbandonare i panni del comico e vestire quelli di politico. E non finisce qui: a "Gli spari sopra" il direttore di Tgcom esprime tutte le sue perplessità per la vicenda Strauss-Khan e per le ultime affermazioni di Michele Santoro

Per Paolo Liguori, direttore di Tgcom e ospite questa mattina nel programma “Gli spari sopra” di Radio Tempi, Beppe Grillo parla come un brigatista anni 70 che incita all’odio e alla violenza. Il suo consiglio per il comico è quello di trasformarsi in politico, dire quello che vuole a titolo gratuito nelle piazze – come lui predica per gli altri politici – e smettere di fare business con gli spettacoli/comizi. Per il direttore commette reato più Grillo con le sue affermazioni che Bisignani con le sue intercettazioni. Incalza ulteriormente Liguori: «Se fossi parte del sindacato dei poliziotti, in modo civile e composto bloccherei con una manifestazione gli spettacoli a pagamento di Grillo».

Un altro argomento caldo in questi giorni è la vicenda Strauss-Kahn. Per il direttore si tratta di un complotto ordito per mettere mano sulla poltrona più importante del FMI e far fuori il candidato più pericoloso per Sarkozy, definito da Liguori l’uomo più impunito del mondo. Sicuri che l’inquilino dell’Eliseo non abbia qualche scaldaletto? Da questo punto di vista il presidente francese è l’opposto di Berlusconi: può fare tutto e nessuno dice niente. Infine qualche battuta su Michele Santoro: «Mi impressiona il concetto di libertà differenziata che ha usato contro Mentana. Non si può discutere con Santoro se non la si pensa come lui!»

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