Orlando aveva detto in aramaico che non si candidava. Ora s’è candidato

Palermo. Leoluca Orlando (Idv) aveva detto due settimane fa: «L’ho detto in lingua aramaica ma anche in lingua fenicia: non mi candido. La nostra candidata è Rita Borsellino». Ora s'è candidato. Centrosinistra spaccato (se mai è stato unito).

«Mi candido a sindaco di Palermo». L’ha detto Leoluca Orlando, portavoce Idv. «A tutti coloro che per ora si occupano della città per giochi e interessi nazionali, dico giù le mani da Palermo. Lombardo, giù le mani da Palermo, giù le mani da una città di un milione di persone che non possono rimanere ostaggio di un governatore indagato per mafia. Palermo è una città in default, e fino adesso nessun candidato a sindaco ha fatto appello alle categorie produttive, salvo patteggiare qualche assessorato».

È l’ennesimo cambio di rotta nel giro di pochi mesi. Nel dicembre 2011 Orlando aveva fatto il primo passo: «Farò come De Magistris, mi candido. Almeno fino a quando non si troverà un altro candidato». A febbraio 2012 il partito aveva indicato Rita Borsellino, e lui aveva ritirato la candidatura. Non solo rinunciando a scendere in campo, ma facendosi fotografare con lei, dal momento che «due storie come quella mia e di Rita devono necessariamente unirsi per amore della città».

Un mese dopo, la Borsellino è stata superata da Fabrizio Ferrandelli, fuoriuscito dall’Idv, e vicino al governatore siciliano Raffaele Lombardo. Orlando pareva fermo sulle sue posizioni tanto che, durante una conferenza stampa il 9 marzo, si mostrava irritato alle domande dei giornalisti: «L’ho detto in lingua aramaica ma anche in lingua fenicia, scelga lei quale preferisce tra i due alfabeti più antichi del mondo. Non mi candido. La nostra candidata rimane Rita Borsellino». A quanto pare ci ha ri-ripensato. O forse ha fatto la scelta che tutti si aspettavano fin dall’inizio. Ferrandelli non l’ha presa benissimo, anche perché la decisione di Orlando sancisce la rottura “de facto” con il Pd.

Orlando, tre volte volte sindaco di Palermo, prima nella seconda metà degli anni 80 poi per due mandati tra il 1993 e il 2000, dovrebbe avere dalla sua Federazione della Sinistra, Prc, Verdi e sopratutto “Un’altra storia”, il movimento di Rita Borsellino, che amaramente ha constatato l’insanabile spaccatura del centrosinistra palermitano. Ai giornalisti che gli hanno fatto notare che si candida per la quinta volta alle amministrative, Orlando ha risposto: «Non c’è un problema generazionale con la mia candidatura a sindaco, ma il problema è scegliere tra uno scalatore di montagna e un passista di pianura. Io sono uno scalatore di montagna». 

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