«Oggi ricorderemo l’eroismo di Sandro, che due anni fa sacrificò la propria vita nell’alluvione di Monterosso»

Il sindaco racconta come è rinata la vita dopo l'alluvione che colpì le Cinque Terre. «Non esitò un attimo a buttarsi in strada per aiutare chi poteva»

25 ottobre 2011, un’alluvione devasta le Cinque Terre. Monterosso tra i comuni più colpiti. Due anni fa sembrava impossibile per i media, e i cittadini della zona, che si potesse ripartire, dopo che tonnellate d’acqua e fango avevano ricoperto il paese e causato tredici vittime. Oltre a Monterosso, furono flagellati anche Brugnato, Levanto e altri paesini della Lunigiana. Abbiamo chiesto al primo cittadino di Monterosso, Angelo Maria Betta, com’è cambiata la situazione in paese, dopo due anni.

Oggi è l’anniversario della tragedia. Come si svolgeranno le celebrazioni?
Sarà molto più intimo rispetto all’anno scorso. Nella giornata del 25 ottobre 2012 avevamo invitato tutti quelli che avevano dato una mano, che a centinaia erano venuti qui per ripulire le strade del paese, per sistemare le cose. Volevamo ringraziarli uno a uno. Quest’anno ci concentreremo nel ricordare Sandro Usai, il volontario morto eroicamente durante l’alluvione mentre cercava di salvare alcune persone. Abitava a Monterosso con la moglie, e una volta visto cosa si stava abbattendo sul paese, non ha esitato un attimo a buttarsi in strada per aiutare chi poteva. Il presidente Giorgio Napolitano gli ha concesso una medaglia al valore civile, l’anno scorso, e oggi noi poseremo una corona di fiori sul monumento che abbiamo fatto ergere al centro di Monterosso, che abbiamo commissionato allo scultore Renzo Bighetti, di Levanto. Simboleggia l’abbraccio che c’è stato tra i vari paesi colpiti dall’alluvione, che si sono aiutati l’un l’altro. Sarà una giornata per ricordare l’eroismo, non la tragedia.

Cosa è cambiato rispetto a due anni fa?
Tutti qui si sono rimboccati le maniche, con la grinta tipica delle persone di queste zone. I pianti sono stati messi da parte perché era tanto il lavoro da fare e poco tempo da perdere. L’alluvione ci ha colpiti a novembre 2011, a Pasqua 2012 eravamo già pronti per rinascere. E siamo rinati infatti, grazie ai contributi dello Stato e quelli dei privati. Da lì in poi, una volta tolti i detriti, messo a posto le abitazioni pericolanti, abbiamo cominciato a pensare ai lavori da fare per prepararci alle piogge dei mesi successivi, per non farci trovare impreparati. Così sono state messe in sicurezza le aree dove vi erano state frane, che con le piogge primaverili hanno retto benissimo. Abbiamo installato una serie di allarmi sonori per le strade del paese, in grado di avvisarci non appena ci fosse presenza insolita di detriti o pioggia troppo violenta. Inoltre, sulle strade, sopra l’asfalto, abbiamo posto delle lastre di legno, da 500 chili l’una, in grado di sopportare fino a 40 tonnellate, che se fossero invase da detriti sarebbero più facili da rimuovere.

Il turismo a Monterosso è ripreso?
Nonostante tutto il flusso di turisti non si è mai interrotto. Nonostante la crisi, nonostante l’alluvione, gli stranieri sono continuati ad arrivare. Questo agosto invece sono stati gli italiani i più numerosi, ancora di più rispetto agli altri anni. Qui alle Cinqueterre abbiamo una stagione turistica molto ampia, che va da marzo a novembre, pur con le numerose piogge primaverili, e quelle che ci hanno già iniziato l’autunno le scorse settimane. Siamo pronti a tutto.

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