Ode al Dante dell’insaccato

Celebriamo senza alcun ritegno Roberto Perrone, insignito del premio “Reporter del Gusto 2016” da Ivsi per l'articolo comparso lo scorso novembre su Tempi

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)

Qui si vuole celebrare senza alcun ritegno, remora o senso del pudore un giornalista che per noi è faro di civiltà, oggetto d’adorazione, maestro di stile e amico: Roberto Perrone. A Roberto è stato assegnato il premio “Reporter del Gusto 2016” da Ivsi (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani) per il suo capolavoro apparso lo scorso novembre su Tempi e intitolato “Ode al capocollo e ai suoi fratelli”.

Ricordate, no? Erano i giorni in cui su tutti i giornali era riportata la notizia che la Iarc (Agenzia internazionale di Lione legata all’Oms) aveva catalogato le carni rosse e lavorate fra le sostanze che possono causare il cancro. Chi meglio di Perrone poteva commentare un simile allarme? Appunto. Ne nacque un articolo da leccarsi i baffi ad ogni riga, da far venire l’acquolina in bocca a un vegetariano, da convertire un vegano in cannibale.

Bastava l’attacco: «Capocollo della Norcineria dei Barbi che stai nel frigo e mi guardi mogio, non disperare, ma dammi oggi la tua fetta quotidiana». Ecco dunque il nostro giusto tributo al Montanelli del Capocollo, al Manzoni del pane e salame, al Dante dell’insaccato. Per intelligenza, simpatia e scrittura, uno così è secondo solo all’irraggiungibile Fred Perri.

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