Non c’è due senza tre. La terza coppa della Dinamo Sassari a casa mia

Cari amici, ho da farvi una confessione: ho vissuto i giorni della Coppa Italia di basket con grande tensione e devo dire di essere stata una grande rompiscatole col mio amico Stefano, direi più del solito!

Avevo chiesto a Stefano – il mio presidente – già prima di partire per Desio, di vincere la Coppa Italia per me…. Beh, ve l’avevo detto che due coppe non mi bastavano e ho chiesto la terza coppa al mio amico. Dopo avergli fatto “una capa tanta” mi ha promesso di vincere e mi ha detto di tenere la settimana libera che mi avrebbe portato la coppa insieme a tutta la mia Dinamo. Ero riuscita a strappargli un’altra promessa che per me era importantissima visto il periodaccio che stavo passando e questo mi avrebbe dato un po’ di carica. Anche questa era una promessa “al buio” ma sapevo che il mio amico l’avrebbe mantenuta ad ogni costo incoraggiando i ragazzi perché quella coppa non avrebbe fatto felice solo me ma per primo lui e tutta la Dinamo.
Avevo deciso di seguire tutte le partite quindi dall’una del 20 febbraio ero incollata alla tv.
La prima partita contro Cremona non è stato un incontro come mi aspettavo; comunque bella partita, i ragazzi hanno vinto ugualmente nonostante Cremona si sia battuta come un leone. Avevamo passato il primo ostacolo e aspettavo di sapere con chi ci saremmo incontrati tra Reggio e Trento. Scusate ma io tifavo Reggio dove gioca il “mio Drake Diener” che, come amo dire è “il mio ragazzo in trasferta”! In tv sento che Drake non sta bene e mi preoccupo perché il mio ragazzo deve essere in forma anche se non gioca più nella mia Dinamo. Ho tifato più che mai e naturalmente Reggio ha vinto. Sarebbe stata la nostra avversaria nella semifinale.

In tv continuavano a parlare dei problemi di Drake, così gli ho scritto subito per rassicurarmi delle sue condizioni e come al solito ho scherzato con lui dicendogli di “non farci troppo male” nella semifinale. Mi ha risposto ridendo e mi ha detto che il suo primo canestro era per me. Abbiamo continuato a scherzare e l’ho ringraziato per volermi dedicare il suo primo canestro, ma dentro di me mi dicevo: “ragazzo mio non distruggerci!”.
Dinamo-Reggio è stata una partita spettacolare, all’altezza di due grandi squadre. Una bellissima partita, avvincente e combattuta fino all’ultimo minuto. Drake non ci ha fatto male, ha fatto solo il mio canestro ma…. Drake…. non mi dovevi prendere in parola, io scherzavo… beh, meno male che ti sei limitato al mio canestro ma, per chi conosce Drake, si vedeva che non era in forma, non stava bene, spero si riprenda al più presto.
Abbiamo vinto con Reggio e siamo volati in finale. Dovevo aspettare la sera per sapere chi sarebbe stata la nostra avversaria tra Milano e Brindisi. Pazzesco…. la sera mi sono ritrovata a tifare Milano perché sognavo la finale tra Dinamo e Milano.
Dovevo essere completamente impazzita…. io tifare Milano? Ma se l’EA7 Milano non la posso vedere neanche dipinta e mi stanno proprio antipatici per la loro supponenza? Se la Sla non mi avesse reso una mummia userei le mani per giocare a freccette col poster della EA7 (come sono poco sportiva e molto tifosa!). Ero fuori di me ma… la sera ho tifato Milano e quando si è qualificata per la finale ho detto: non vi illudete, vi strapperemo dalle mani la seconda coppa! Ne ero sicura e… il mio presidente mi aveva promesso quella coppa e non ha mai mancato una promessa (anzi solo una ma lo perdono), poi, non dimentichiamoci, che c’ero anche io al PalaDesio per assistere alle partite perché i tifosi e in particolare il mio amico Marco, sapendo che io fisicamente non potevo andare a Desio, hanno deciso di portarmi in trasferta in un’altra maniera. Io dovevo esserci in una maniera o nell’altra e i ragazzi dovevano vedermi.

Marco ha messo il mio cartello in bella vista e la mia Dinamo ha visto che ero presente e sarei scesa in campo insieme ai miei ragazzi… saremmo stati invincibili.
Siamo entrati in campo agguerriti, facendo capire a Milano che non avevamo paura, li abbiamo fatti impazzire con la nostra difesa e il nostro attacco ma soprattutto, per fermare i miei ragazzi, i giocatori di Milano hanno commesso tanti di quei falli da non crederci; tra l’altro un fallaccio a gioco fermo e un giocatore di Milano andava sanzionato, anzi, buttato fuori a calci nel sedere. C’era una differenza tra le due squadre… noi giocavamo col cuore, loro… no. E’ stata una bellissima partita dei miei ragazzi, ho visto la Dinamo che mi piace, la Dinamo che diverte, la Dinamo veloce, spavalda, che non ha paura, una vera Dinamo…. la Dinamo col cuore grande così!

Beh come avrete saputo la Coppa Italia è rimasta a Sassari e non potete immaginare la gioia che ho provato per averla “soffiata” dalle mani di Milano. Beh, dovevamo insegnare a questa squadra che l’umiltà paga. Milano stava aspettando questa coppa da 19 anni? Quest’anno può contare i 20…. aspettate, aspettate!

Stefano aveva mantenuto la promessa. Beh, come non dubitarne, ha mantenuto quasi tutte le promesse che mi ha fatto…. solo una ha “abbassato la sua media”; adesso doveva solo concludere la sua promessa, portarmi la coppa insieme alla mia Dinamo. Mi ha scritto di prepararmi che sarebbe venuto il sabato con la coppa e tutta la mia squadra… Quei giorni erano più lunghi di un’eternità, non passavano mai ed ero impaziente di abbracciare la mia seconda coppa e rivedere i miei ragazzi visto il “mio esilio” forzato dal palazzetto.

Sapete, adesso è un po’ che non vado al palazzetto perché la Sla mi sta facendo pagare “lo scotto” per aver abusato di me stessa ma, pensate…. da quando sono tornata a vedere la “mia Dinamo” circa due anni fa, ho conosciuto delle persone meravigliose e il mio presidente, oltre ad essere diventato mio amico, ha realizzato tanti miei sogni, comprese le tre coppe per me…. Beh, una promessa va sempre mantenuta! Che ne dite? Ho raggranellato un bel tesoro e da una che è imprigionata nel proprio corpo e non si può muovere credo valga come un’altra coppa! Sì, non posso camminare né correre, non posso muovere braccia e mani, soprattutto sono attaccata a un respiratore per poter vivere ma una cosa l’ho fatta anche se non è molto, ho incoraggiato i ragazzi e non solo i ragazzi in questi due anni, cercando di trasmettere la mia forza a tutti e facendo capire che quando c’è la volontà, si può fare qualsiasi cosa e raggiungere la meta prefissa ma soprattutto… spero di avergli insegnato a non arrendersi mai!

Non mi rimaneva che aspettare la visita della mia Dinamo.
La mattina non vedevo l’ora che arrivasse tutta la mia squadra; ero impaziente e come al solito i miei parametri erano alle stelle. Finalmente alle 12,30 sono arrivati e io non stavo nella pelle.
Per primo è entrato Stefano con in braccio la coppa come promesso e via via tutti gli altri. Mentre mi salutavano ognuno mi ha detto qualche carineria e Brian mi ha detto che mi aveva portato un regalo ma me l’avrebbe dato dopo. La mia stanza, da vuota, si è ritrovata piena come un uovo, ma l’affetto di tutti ha fatto sì che si stringessero un pochino pur di farmi felice. Non potete immaginare la mia felicità, non sapevo dove girarmi perché volevo riempirmi gli occhi dei visi dei “miei ragazzi”. Sì, sono tutti i “miei ragazzi”… anche Meo che è il più cresciutello… erano tutti li per me… per regalarmi quella splendida coppa che mi ero ampiamente sudata. Devo premettere che i giorni della coppa ho ossessionato con i miei incoraggiamenti i miei amici Stefano, Carlo e il mio caro ragazzo Brian. Hanno avuto una pazienza infinita con me perché sapevano che cercavo di spronare la squadra… io ci credevo più di tutti! Potevamo portare a casa la coppa, ne ero convinta… non chiedetemi come, ma il sesto senso di un malato di Sla unito al mio animo da tifosa sfegatata e…. poco obiettiva, mi convinceva che quella coppa doveva essere mia (relativamente).
Beh, la mia convinzione era giusta perché avevo, nella mia stanza, tutta la mia Dinamo con la coppa.

Dopo aver scherzato un po’ con tutti, ho chiesto che la mia lettera la leggesse il mio caro Paolo Citrini e facesse la traduzione per il “resto del mondo” il mio caro Federico Pasquini. Hanno ascoltato tutti con attenzione e insieme alla mia classica ironia non sono mancate, come al solito, oltre alle “carezze” anche gli “schiaffetti” (pochi naturalmente)… E’ più forte di me, non posso non dire la mia, so che tanto i “miei ragazzi” mi perdonano tutto!
Tra le altre cose ho chiesto ai ragazzi che, nella partita contro Cantù della sera, mi facessero divertire, volevo vedere la Dinamo che mi piace e la sera è stato un grande trionfo.
Naturalmente dovevamo brindare…. non potevo non brindare coi miei ragazzi e ho voluto che Manuel aprisse lo spumante perché, anche l’altra volta, aveva portato bene e…. si è visto da come sono andate le cose la sera. Subito dopo si è avvicinato il mio caro Paolo Citrini e mi ha colpito quello che mi ha detto: “Al palazzetto quando vedo quell’angolo vuoto e tu non ci sei mi fa impressione, e dopo le prime volte che non ti vedevo, ho chiesto a Stefano e mi ha detto che non stavi bene. Ti do tre settimane di tempo e ti voglio in campo”. Caro Paolo, hai un dono grandissimo, sei la persona più sensibile ed educata che io conosca!

Dopo le foto di rito, Stefano si è portato via i miei ragazzi perché dovevano pranzare; questo è uno di quei momenti che…. Stefano mi diventa particolarmente antipatico…. Portarmeli via? Che antipatico…. scusa presidente! Ci siamo salutati, Massimino mi ha salutato ringraziandomi dell’incoraggiamento per il suo infortunio ma mi ha fatto grande tenerezza Jeff Brooks quando mi ha detto: “Susanna grazie per tuo supporto”. Nella lettera avevo scritto che ero contenta fosse guarito e tornato in squadra. I compagni si sono sbellicati dalle risate e gli hanno chiesto quanto aveva impiegato a imparare quella frase…. Beh, in tanti mesi ha avuto tempo de studiare l’italiano…. non saprà il dizionario ma almeno due parole in croce le ha dette e sono arrivate al mio cuore, quindi per me Jeff è promosso in italiano! Stefano voleva portare via tutti ma, Manuel e Brian gli hanno detto: “Voi iniziate ad andare che noi abbiamo da dire una cosa in privato a Susanna”…. e che sarà mai? Insieme a loro si è fermata la mia cara Annina, Valentina (che fortunatamente questa volta non mi ha allagato la stanza con le sue lacrime), Angela, Viola e Marsilio.
Appena usciti via tutti, Brian mi ha dato il suo regalo grazie alla complicità di Manuel. In quel momento avevano la faccia da monelli, sembravano “due simpatiche canaglie”…. e dire che Manuel ha sempre la faccia da bravo ragazzo ma in quel momento aveva la faccia furbetta! Brian? Lui no…. è il classico monello che ti frega col suo sorriso! Che regalo era? Una cosa meravigliosa, una cosa che in tantissimi vorrebbero avere e io immobile… adesso ce l’ho! Non posso assolutamente dire che regalo ho ricevuto altrimenti…. metto nei guai i miei due ragazzi ma sappiate che quando Brian me l’ha dato ho detto: “……………!” . Il sorriso ha fatto il giro di tutta la faccia e ho visto la soddisfazione sul viso dei “miei ragazzi” per avermi fatto immensamente felice. Questo è e rimarrà il nostro segreto!

Abbiamo fatto ancora qualche foto e Immacolata gli ha raccontato ciò che avevo “combinato” al “mio Drake” Senza volerlo, poverino,…. l’ho gufato….. e lui mi aveva detto che il suo primo canestro della semifinale era per me!! Eh, incredibile da un “tiratore” come lui…. ha fatto solo il mio canestro…. scusa Drake!
I ragazzi ridendo mi hanno chiesto se potevo gufare qualcuno del Cantù per la sera, semplice ho detto: “…. e chi se no?”. I “miei ragazzi” conoscono la “mia simpatia” per “……..” quindi non potevo che non gufare lui! Amici tenetevi…. ha fatto un solo canestro e non è stato incisivo…. ah ah ah ah!

Andati via i ragazzi ho potuto chiacchierare con Annina, le altre ragazze e Marsilio. E’ stata una mattinata carica di emozioni e nessuno può neanche immaginare ciò che ho provato in quella giornata, una felicità che mi mancava da tanto visto che in tutto questo periodo la Sla mi ha “picchiato” molto bene e mi è stato impossibile stare vicino ai ragazzi solo con il cartello che Marco appende puntualmente in ogni gara casalinga e, cosa importante, mi ha portato a desio con i tifosi.
Ecco cari amici come ho conquistato la mia terza coppa con la Dinamo: ossessionando, spronando, incoraggiando, dando “schiaffetti”, dando la mia forza a tutti a iniziare dal mio presidente! Sì, sono stata una grandissima rompiscatole con tutti perché io ho creduto sin dall’inizio che quella coppa poteva essere nostra ma la cosa che mi faceva più piacere era averla strappata di mano all’EA7 Milano…. ah ah ah ah!

Il mio presidente e soprattutto amico, in un anno, mi ha fatto tre promesse importanti per me, vincere la prima coppa Italia, la supercoppa e la seconda coppa Italia! Beh, devo dire che Stefano è stato di parola, peccato non voglia mantenere ciò che gli ho chiesto dopo la terza coppa…. pensate abbia paura lo rincorra? Tranquillo Stefano….. le mie gambe non muovono un passo da 16 anni…. non mi ricordo neanche più come si fa!

Tre coppe…. ve lo immaginate? Pensate, sono poco più di due anni che sono tornata a vedere la mia Dinamo, mi ci è voluto un annetto per “carburare”, rafforzare la mia amicizia con tutta la mia squadra e soprattutto trasmettergli la mia forza, testardaggine, la volontà e la caparbietà che solo i malti di Sla hanno! Non so se sono doti o pecche ma abbiamo vinto la prima coppa Italia, poi la supercoppa e la seconda coppa Italia. Un bel bottino per una che non può muovere un muscolo ma fa funzionare solo il cervello per incoraggiare i “miei ragazzi” perché diano sempre il massimo fino a portare il “nostro tesoretto” a casa.

Lo so, si è detto tanto di questa vittoria della coppa Italia, della Dinamo e sicuramente chi ha parlato è molto più esperto di me! Io parlo da tifosa e soprattutto ho voluto descrivere come ho vissuto, io immobile nel mio letto, tutte le fasi di questa competizione per me magica.
Sono molto fortunata ad essere stata accolta dalla “grande famiglia Dinamo” che mi sta regalando tantissime emozioni e tanta felicità e da tutti i tifosi sassaresi che virtualmente abbraccio uno ad uno, tutti indistintamente.

Devo ringraziare questa “grande famiglia” per tutto ciò che mi sta regalando.
GRAZIE STÈ….. PROMESSA MANTENUTA!
bacioni Susanna

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