No Tav, Maddalena: «Sottovalutare la violenza politica è un errore già visto»

Il procuratore di Torino all'inaugurazione dell'anno giudiziario paragona le aggressioni contro i rappresentanti dello Stato in Val Sua ad «altre forme peggiori che hanno insanguinato l'Italia»

Parla della violenza No Tav, e del rischio di sottovalutarla, il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena nel suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Ben sanno quelli della mia generazione – ha detto – quanto breve e facile sia il passaggio (specie in momenti di grave crisi economica) dalla violenza politica di piazza ad altre forme peggiori che già in un non lontano passato hanno insanguinato l’Italia». Esplicito il riferimento agli atti compiuti dalle frange estremiste del movimento antitreno.

Il procuratore generale ha, poi, manifestato «a nome di tutta la procura generale, la solidarietà a Gian Carlo Caselli e ai magistrati che si sono occupati dei procedimenti sui fatti in Val Susa», diventati oggetto di pesanti contestazioni e minacce. «Questi magistrati – ha rivendicato Maddalena – sono intervenuti non, come strumentalmente e falsamente si sostiene e si vuole far apparire, per criminalizzare il dissenso politico, ma unicamente e semplicemente perché non possono accettarsi, in uno Stato civile e democratico, manifestazioni di dissenso costituite da comportamenti e atti di violenza e aggressione fisica nei confronti di appartenenti alle forze dell’ordine che, fino a prova contraria, altro non hanno fatto e fanno se non cercare di garantire l’osservanza della legge».

Concludendo, tra gli applausi, il procuratore ha ricordato come «per quelli della mia generazione è ancora troppo vivo il ricordo di quel che ha significato la sottovalutazione di forme di violenza politica che in un paese che pretende di essere civile e democratico non hanno diritto di cittadinanza. “Principiis obsta” dicevano i latini. Ricordiamocene».

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