Niente spot su Arte per i cristiani perseguitati. La scusa è la “neutralità”

Con eccesso di zelo laicista il canale tv franco-tedesco, celebre per i contenuti “impegnati”, ha rifiutato la pubblicità natalizia della Onlus L’Œuvre d’Orient

La chiesa di Tal Nasri distrutta dall’Isis ad al-Hasakah, nel Nord della Siria (foto Ansa)

I cristiani d’Oriente non sono i benvenuti su Arte, il canale televisivo franco-tedesco noto per i suoi documentari e le sue inchieste engagé. L’Œuvre d’Orient, associazione senza scopo di lucro nata nel 1901 (anno in cui l’Assemblea nazionale francese approvò la legge sulla libertà di associazione), si è vista rifiutare la scorsa settimana la diffusione del suo spot pubblicitario per Natale sulla rete del servizio pubblico.

«Le crisi in Libano, in Armenia, in Siria, in Etiopia e in Ucraina lasciano migliaia di famiglie in una situazione di estrema povertà. I cristiani d’Oriente operano al servizio di tutti per la ricostruzione e nei campi dell’istruzione e della sanità», recita il video dell’organizzazione, invitando i cittadini a fare una donazione. Un appello per aiutare delle persone particolarmente in difficoltà come se ne vedono tanti in televisione, ma non per la direzione di Arte, che con la solita scusa della “neutralità” (a geometria variabile) ha detto “non”, “nein”, non c’è spazio per i cristiani d’Oriente.

La giustificazione della rete

«Arte tiene a precisare che questa decisione è fondata sul suo trattato internazionale che indica che le associazioni religiose, politiche e filosofiche non hanno l’autorizzazione di sponsorizzare i propri contenuti sulle sue frequenze», si legge in un tweet del canale franco-tedesco. Curioso atteggiamento quello di Arte, anche perché France Télévisions e Radio France, le due principali reti del servizio pubblico televisivo e radiofonico francese, non hanno pensato nemmeno per un istante di vietare l’appello dell’associazione L’Œuvre d’Orient, consapevoli che si tratta semplicemente di una richiesta d’aiuto e di solidarietà, e non di “pericolosa” propaganda o di indottrinamento religioso.

I comunicato dell’organizzazione

Per allertare il pubblico francese e tedesco sul comportamento inaccettabile di Arte, l’associazione, che dal 1856 aiuta i cristiani nel Medio Oriente, in Africa e in India attraverso missioni di pace, ha pubblicato un duro comunicato: «Mentre la guerra in Ucraina continua, la situazione in Armenia peggiora e assistiamo alla ricomparsa di Daesh in Iraq e in Siria, come ricordato in occasione del vertice di sostegno regionale all’Iraq, la rete televisiva Arte ha annunciato il suo rifiuto, il 20 dicembre, di diffondere le pubblicità a pagamento dell’associazione L’Œuvre d’Orient, nel quadro della campagna di Natale», si legge nella nota. «In Iraq, Siria, Ucraina, Armenia e Etiopia, le comunità cristiane, che sono in prima fila sulle linee di frattura, stanno affrontando crisi di rara violenza […]. “Cristiani d’Oriente” è un termine generico che designa una minoranza perseguitata e pacifica, conosciuta dal 70 per cento della popolazione e apprezzata (sondaggio Kantar, marzo 2022). La loro azione umanitaria, che L’Œuvre d’Orient sostiene dal 1856, è a servizio di tutti. È paradossale che Arte si rifugi nel suo elenco degli obblighi franco-tedesco per rifiutare la diffusione di questo spot e togliere così la voce ai cristiani d’Oriente, mentre le reti del servizio pubblico (France Télévisions, Radio France) lo diffondono, così come la Ratp (la società dei trasporti pubblici parigini)». Nel suo comunicato L’Œuvre d’Orient si dice dispiaciuta per «l’impossibilità di dialogare» con la direzione di Arte «e di farsi capire».

Il caso diventa politico

Sotto il testo, lanciato attraverso l’account Twitter dell’associazione, numerosi utenti hanno manifestato il loro sgomento dinanzi alla scelta della rete franco-tedesca, visto che per diffondere documentari, inchieste e appelli alla sensibilità che riguardano l’islam, per esempio, non si ricordano rifiuti, né barricate in nome della laicità, né tantomeno strenue difese protocollari. «Contrariamente al servizio pubblico francese, la rete franco-tedesca Arte rifiuta la diffusione di uno spot pubblicitario dell’Œuvre d’Orient, volto ad aiutare i cristiani che si trovano in Terra Santa. Denunciamo questo atto vile e il partito preso di questo canale», ha denunciato il deputato del Rassemblement national Thibaut François. Sulla sua scia, il collega Frédéric Falcon: «La Francia coltiva dei legami plurisecolari con i cristiani d’Oriente, minoranza culturale minacciata nell’indifferenza. È indegno». Ma ad Arte, il canale del ceto medio riflessivo franco-tedesco, i cristiani d’Oriente sono personae non gratae.

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