Mucchetti: «Cosa fa Deutsche Bank? Berlusconi si informi e informi il paese»

Intervista al giornalista del Corriere della Sera che oggi ha fatto notare che la banca tedesca ha ridotto da otto a un miliardo di euro gli investimenti in titoli italiani. Altro che parlare di ministeri al Nord, il governo deve darsi da fare «per sapere se si tratta di una scelta isolata o di un nuovo orientamento dell’establishment tedesco»

Sul Corriere della Sera di oggi è apparso un editoriale di Massimo Mucchetti dal titolo esplicito: “Chi scommette contro di noi”. Prendendo spunto dagli ultimi avvenimenti («il differenziale tra Btp a 10 anni e i bund tedeschi è salito ieri fino al 3,37 per cento. Di questo passo, in poche settimane, i tassi sul debito pubblico italiano potrebbero superare quelli spagnoli») e rilevando il fatto che «Deutsche Bank ha ridotto da otto miliardi di euro a uno il suo investimento in titoli pubblici italiani», Mucchetti auspica che il nostro governo faccia chiarezza sulla situazione.

Mucchetti, lei scrive che Silvio Berlusconi dovrebbe verificare «dati alla mano» se «Frau Merkel e Deutschland Ag nutrono sempre fiducia nell’Azienda Italia». Cioè, par di capire, che lei auspica una soluzione “politica” per metter chiarezza in questa situazione grave e ingarbugliata.
Deutsche Bank ha ridotto dell’88 per cento la sua esposizione al debito pubblico italiano. Notizia grossa in tempi normali, grossissima oggi. Questa non è una Landesbank regionale. È uno degli istituti più influenti del mondo. L’Italia ha bisogno di sapere se si tratta di una scelta isolata o di un nuovo orientamento dell’establishment tedesco che smentirebbe la fiducia manifestata dal governo di Berlino. Per questo si chiede a Berlusconi di fare il suo mestiere di premier, di informarsi e di informare il paese. Che è pieno di Btp e Cct. Informarsi non è di per sé la soluzione di niente, ma per le persone serie è il principio di tutto.

Cosa non le torna del comportamento dei tedeschi?
Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, ha apprezzato l’Italia e la manovra per il pareggio dei conti pubblici nel 2014. La Deutsche Bank, soggetto privato, vende. Ci chiediamo se la cancelleria sia davvero così poco influente in casa sua. Non mi torna nemmeno che i rapporti Deutsche Bank dicano assai bene delle obbligazioni pubbliche italiane mentre i suoi capi le vendono.

Quindi?
Cerchiamo di capire come si muove il sistema finanziario tedesco in relazione ai titoli nostri e degli altri. Non conviene a nessuno litigare, ma non possiamo accontentarci dei comunicati che parlano di un riequilibrio di portafoglio. Detta così, ex cathedra, è una tautologia.

Il Corriere ospita anche una lettera di Flavio Valeri, Chief Country Officer di Deutsche Bank. Valeri conferma che per loro «l’Italia rimane fondamentale». La lettera non l’ha convinta?
Conferma che quanto Valeri dice dell’impegno della grande filiale italiana di Deutsche Bank è vero. Ma le vendite dei titoli pubblici italiani le ha decise il desk di Londra nel quadro della gestione internazionale. Mi chiedo se Berlusconi possa accontentarsi di questa lettera. Non sarebbe meglio una verifica ai più alti livelli?

Invece che occuparsi di questo, lei fa intendere che il governo italiano sembra affaccendato in altre questioni. Oggi molte pagine dei quotidiani sono dedicate alla questione dei “ministeri al Nord”.
Appunto. Mi pare che il governo abbia la testa su questioni di peso ridicolo, mentre il ministro dell’Economia, uno dei pochi a occuparsi di cose serie, sotto schiaffo per il “caso Milanese”… Si continua irresponsabilmente a parlare d’altro. Temo perché la qualità professionale di molti ministri sia tristemente modesta.

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