Mostra – Erró, il boss dei collages e del furore delle immagini

Guðmundur Guðmundsson Erró (Islanda, 1932), è una delle figure più colorite delle avanguardie dell’Europa degli anni ’60. Ma la sua carriera è “coloritamente” inarrestabile: il suo nome è associato non solo al revival dell’arte figurativa, manifestata attraverso i suoi dipinti-collages dai toni critici e satirici, ma anche al movimento dell’happening e al cinema sperimentale. La sua ricerca artistica si delinea attraverso il recupero di materiali – testi, immagini o oggetti – di cui l’artista si appropria per distorcerli e donargli un nuovo unico significato. Egli piazza questi elementi eterogenei in un configurazione nuova e crea delle nuove storia. E’ autore di numero collages che servono anche da matrici e modelli per le sue pitture. <<Siamo circondati da immagini – afferma l’artista. E’ impossibile sfuggirvi. Mi sento come una sorta di scrittore di cronaca o reporter che mette insieme tutte le immagini del mondo, per farne poi una sintesi>>.

E che dire del suo approccio alla nostra era di globalizzazione aumentata da Google? Il suo lavoro assume proprio una straordinaria rilevanza proprio per il suo privilegiare il “taglia e cuci”, il nostro control c e control t quotidiano, ma anche il flusso rocambolesco delle sue immagini fa la sua parte. In Italia non ha ancora ben manifestato la sua presenza, ma il Mac, Musée d’Art Contemporain di Lione gli dedica una grande retrospettiva nella sua sede disegnata da Renzo Piano. La mostra, dal titolo Erró, aperta fino al 22 febbraio 2015, racconta l’intero percorso creativo dell’artista: il piano terra ci porta negli anni 1955-64, negli anni del ready made, che l’artista applica alle immagini, gli altri due piani mostrano opere riunite in determinate serie, ritratti e dipinti storici.

@ARTempi_

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