Mostra – Dalla cella alla tavola, la creatività in cucina migliora l’esperienza della detenzione

Non è una semplice mostra di cucina, ricette e design di utensili. Cucinare in massima sicurezza, curata da Gino Gianuizzi, è la sintesi di un percorso formativo effettuato nelle carceri, che ci racconta la vita dietro le sbarre e il perpetuo trascorrere del tempo, che anche in condizioni di assoluta libertà, se mal impiegato, può sembrare eterno. La mostra è itinerante e sarà aperta presso la (galleria +) oltredimore di Bologna fino al prossimo 27 settembre, poi approderà in Spagna, dove vive il curatore. Il punto di partenza della retrospettiva è l’omonimo libro a cura di Matteo Guidi, ideato e scritto con persone detenute nelle sezioni di Alta Sicurezza delle carceri italiane ed edito da Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, dove vengono descritte le idee e le formule inventate dai detenuti per ricreare, nei luoghi in cui si trovano, una sorta di normalità quasi domestica.

Se quando sfogliamo un ricettario o chiediamo una ricetta alle nostre amiche, mamme e nonne, la prima cosa che ci viene fornita sono gli ingredienti e le dosi, qui il metodo cambia e diventa “costruttivo”. Si parte dagli strumenti utili per realizzare il piatto: di quegli arnesi che nei ricettari sono di solito omessi o dati per scontato ci viene descritto anche il modo per realizzarli. E tutto in modo fantasioso e artigianale: un manico di scopa diventa un matterello, i lacci delle scarpe legano la pancetta arrotolata per la stagionatura, il televisore facilita la lievitazione del pane o della pizza, l’armadietto o lo sgabello sono trasformati in un buon forno. E’ un percorso che ci mostra la difficoltà della vita da reclusi, ma anche le capacità e l’impegno necessari a migliorare la scoraggiante esperienza della detenzione in modo creativo e, perché no, gustoso.

@ARTempi_

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