McDonald’s contro Slow Food: «Fate retorica terzomondista»

A McDonald’s non sono proprio piaciute le parole del presidente di Slow Food Carlin Petrini. E così, ieri, in un comunicato non gliele ha mandate a dire. Facciamo un passo indietro. Martedì, Petrini aveva detto: «È un circo Barnum. Quando Giuseppe Sala dice che a Expo c’è posto per tutti, che ospita Slow Food e McDonald’s insieme, a me viene un’aritmia. Perché davanti a chi vende un panino con la carne a un euro e venti come si fa a spiegare il valore e i prezzi di chi alleva e produce secondo certi criteri?».
Fra Slow Food e McDonald’s non è mai corso buon sangue e l’Expo è diventato il nuovo campo di battaglia. Si tenga presente che la multinazionale americana è main sponsor dell’evento, ma anche Slow Food non è messa male con un padiglione di 3.500 metri quadrati (non esattamente uno scantinato, dunque). ironia della sorte, i due padiglioni sono vicini.

L’IDEOLOGIA DI SLOW FOOD. In ogni caso, McDonald’s, dopo le parole di Petrini, ha diramato un comunicato in cui si legge: «Offriamo una reale opportunità di lavoro e non della filosofia approssimativa condita di retorica terzomondista. Ci domandiamo perché chi proclama l’importanza della biodiversità non accetti poi l’idea della diversità dell’offerta e soprattutto non dimostri rispetto per la libertà e la capacità di scelta delle persone».
«Siamo soddisfatti e orgogliosi – scrive McDonald’s – di servire in Expo 6 mila pasti giornalieri di qualità e a un prezzo accessibile, con ingredienti che provengono dagli agricoltori italiani. Migliaia di persone ci scelgono liberamente, magari dopo essere passate a visitare l’immenso, triste e poco frequentato padiglione di Slow Food. E siamo orgogliosi che per il nostro progetto Fattore futuro che ha ottenuto il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, si siano candidati oltre cento giovani agricoltori da tutta Italia».
Poi le due stoccate finali: «L’ideologia non sfamerà il pianeta. Crediamo che chi è in Expo debba accettare l’idea di non essere l’unico detentore della verità, superando contrapposizioni che erano già vecchie trent’anni fa». «McDonald’s è presente in Expo dopo aver partecipato a un regolare bando pubblico, mentre – a quanto si legge sui giornali (il riferimento è a Eataly di Oscar Farinetti, ndr) – per altri filosofi del cibo che dispensano giudizi non è stato necessario partecipare a nessuna gara».

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