Mario Mauro: «Sostenere Monti senza condizioni. Non abbiamo alternative»

«I moderati lo sosterranno con la ragione e con l'affetto in questa, ancora eventuale, assunzione di responsabilità, perché ha le carte in regola per offrire al nostro Paese un'alternativa alle sinistre e garantire la ripresa»

In questi giorni il capogruppo del Pdl Mario Mauro è uno degli uomini più ricercati dai media. Le sue schiette parole contro una candidatura di Silvio Berlusconi e il suo endorsement pro Monti l’hanno posto al centro dell’attenzione mediatica. L’altro giorno ha partecipato all’iniziativa Italia popolare con Maurizio Lupi, Roberto Formigoni e altri esponenti del Pdl.

Ieri su Repubblica è apparsa una sua intervista, in cui Mauro dice che è necessario «Sostenere Monti senza condizioni. Non abbiamo alternative». «In questi giorni – ha aggiunto Mauro – bisogna concentrarsi sulla prima parte di quello che Berlusconi ha detto: ovvero che è disposto a sostenere la candidatura del presidente del Consiglio. I moderati sosterranno con la ragione e con l’affetto Mario Monti in questa, ancora eventuale, assunzione di responsabilità, perché ha tutte le carte in regola per offrire al nostro Paese un’alternativa alle sinistre e garantire la ripresa». L’europarlamentare ha spiegato che il Ppe si è impegnato nel cercare di far dialogare le forze moderate perché sostengano Monti in Italia: «Una sua discesa in campo risolverebbe parecchie complicazioni e apparenti contraddizioni».

In un’altra intervista alla Stampa, sempre ieri, Mauro ritornava sui medesimi concetti, aggiungendo di essere stato sin da subito contrario a una campagna elettorale che vedesse contrapposti («uno schema non più sopportabile») Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi: «Se uno diventa premier e l’altro diventa capo dell’opposizione, io non credo che si possa fondatamente sperare in una logica collaborativa. Il problema non è il governo Monti, ma Monti che ha la personalità per tenere vicini, e in posizioni non guerreggianti, schieramenti politici con visioni diverse. È lui la chance per i moderati, che attorno a lui devono raccogliersi». Quanto alla Lega, «ha idee profondamente diverse» da quelle del Pdl.

Sull’incompatibilità con la Lega, Mauro è tornato di nuovo con un’intervista a Tgcom24: «Non vedo come la disponibilità di Monti si possa coniugare con l’alleanza con la Lega. Questo è un problema sostanziale che va affrontato. L’elettore ha il diritto di sapere cosa realmente si propone e quanta coerenza c’è. A sinistra già si dichiara una coalizione in cui ci sono due partiti che dicono uno il contrario dell’altro. Se Monti chiarisce meglio i termini di un programma si potrà capire anche chi lo condivide».
E se Monti non si candida, che farà Mauro? «Sono un granellino di sabbia in uno scenario ben più consistente – ha detto -. Quello di ieri (a Italia popolare, ndr) è stato un incontro importante, se son rose fioriranno. Quando tutto sembra consegnato a una conclusione irrevocabile e immodificabile, in breve tempo può cambiare tutto, e questo è il bello della politica».

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