Marina Berlusconi contro De Benedetti: «Tratta Fininvest come un bancomat»

«Piuttosto che sui danni psicologici di De Benedetti, credo sarebbe doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa vicenda giudiziaria ha davvero provocato»

«L’ingegner De Benedetti e la Cir ci hanno preso gusto». Esordisce con queste parole il comunicato di reazione di Marina Berlusconi alla notizia che l’Ingegnere, non contento di quanto già avuto a seguito della sentenza sul lodo Mondadori (il 17 settembre la Cir ha ottenuto in Cassazione di essere risarcita da Fininvest con 494 milioni di euro), ora chiede altri 32 milioni per «danni non patrimoniali».
La reazione di Marina Berlusconi contro De Benedetti è molto dura. «Sicuri di poter contare su una giustizia ingiusta, considerano ormai la Fininvest come un gigantesco bancomat, dal quale prelevare secondo necessità. Non è bastato l’esproprio da 494 milioni di euro che ci è stato inflitto per un danno mai subito da De Benedetti nella vicenda Lodo Mondadori. La Cir ora torna alla carica chiedendoci altri 32 milioni di euro, che rivalutati ammontano a quasi un centinaio, questa volta per il “danno non patrimoniale”».

“SMACCO IMPRENDITORIALE”. Secondo la presidente di Fininvest «il modo in cui si arriva a motivare e a quantificare questo inesistente danno» «lascia ancor di più sconcertati. Come fa la Cir a lamentare uno “smacco imprenditoriale” ingiustamente subito quando lo stesso De Benedetti della spartizione Mondadori si disse soddisfattissimo, e a ragion veduta, avendone tratto solo vantaggi? Di smacchi imprenditoriali l’ingegnere ne ha accumulati eccome, ma sono ben altri: basti pensare alla distruzione di un marchio storico come l’Olivetti, o alla pesante situazione debitoria del gruppo Cir».

STRESS? «La società – prosegue Marina Berlusconi – però va oltre, e nella sua richiesta tira fuori addirittura presunti danni psicologici, per la precisione “i gravissimi stress e disagi nella sfera psichica ed emotiva degli esponenti di Cir”, a cominciare da De Benedetti. Detta da chi ha raddrizzato i suoi bilanci proprio grazie all’esproprio assurdo sul Lodo Mondadori, c’è da rimanere senza parole. Piuttosto che sui danni psicologici di De Benedetti, credo sarebbe doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa vicenda giudiziaria ha davvero provocato. Ad aziende sane come le nostre, che pagano ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse e che danno lavoro a migliaia di persone. Ma anche al rispetto della verità e della giustizia di questo Paese».

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